C’è un virus che si annida nelle pieghe più profonde delle organizzazioni che arrancano alla ricerca dell’efficienza, si chiama scaricabarile. Lo si vede ovunque, nella politica, nella società, nelle famiglie e, ovviamente anche all’interno delle aziende.
Una delle cause di questa proliferazione, sta nel confondere responsabilità con colpa, usando questi due termini come se fossero sinonimi. Invece colpa ha un’accezione passiva e giudicante tanto da generare alibi, il termine responsabilità ha invece un’accezione attiva e guida chi lo utilizza a cercare soluzioni prima di dedicarsi alle eventuali colpe/cause.
L’esempio più frequente è quello della tendenza a cercare subito il colpevole, puntando il dito su questo o quello, allenando chi partecipa al gioco a trovare scusanti e motivazioni a suffragio della propria innocenza. Come è facile immaginare, in questo contesto, diventa pressoché impossibile coltivare proattività e responsabilità, in quanto le persone avranno la tendenza ad essere guardinghe e poco interessate ad esporsi e rischiare la quindi la gogna pubblica della colpa.
Come leader di un gruppo, abbiamo il dovere di giocare un ruolo fondamentale contro lo scaricabarile coltivando, ad esempio, la cultura del problema e della responsabilità e non delle colpe, al fine di sviluppare una sana cultura solution oriented. In ogni momento della giornata, possiamo educare chi lavora con noi a cercare soluzioni anziché dedicare il tempo alle colpe, opponendo la nostra leadership allo scaricabarile, ricordando a noi stessi e agli altri che, come diceva Aldous Huxley, “la realtà non è ciò che accade, ma ciò che facciamo con ciò che accade”.