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L’applicazione delle tecnologie IoT (Internet of Things) e Big Data in agricoltura investe i seguenti obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile: Consumo e Produzione Responsabili, Sconfiggere la Fame, Vita sulla Terra. Caso esemplare e criticità specifica è la risorsa acqua: solo il 2.5% è dolce e il 2% si trova ai poli e nei ghiacciai – anche se il cambiamento climatico sta riducendo ulteriormente questa riserva. L’uso razionale dell’acqua è paradigmatico di un’agricoltura più sostenibile.
Grazie ad IoT e Big Data è possibile il monitoraggio di coltivazioni e infrastrutture idriche e la raccolta, analisi, inferenza da dati, con i seguenti obiettivi: ottimizzare l’irrigazione, minimizzare lo spreco di acqua, migliorare la qualità e quantità dei raccolti agendo su macchine e dispositivi per l’irrigazione di precisione. In Emilia Romagna c’è poi la possibilità di ottenere un risparmio di acqua del 25% dall’efficientamento della rete di irrigazione. Attualmente ci sono solo 1800 punti in rete di telecontrollo e misura, a fronte di 40000 paratoie e travate nei canali.
Un ostacolo è l’incertezza tecnologica sulle tecnologie Lpwan (low power wide area network) che saranno ancora in campo da qui a cinque anni. Inoltre, in un’agricoltura data-driven e data-intensive, diventano centrali proprietà, sicurezza e privatezza dei dati.
Bisogna trovare il giusto equilibrio tra dati riservati e dati pubblici, il cui accumulo produce nel tempo conoscenze indispensabili per rispondere alle sfide della sostenibilità.