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Davide_CaitiNelle nostre comunità, province, città, paesi o addirittura quartieri, succedono cose che meritano di essere raccontate. Il motivo è semplice: non tanto e solo per informare le persone che ne fanno parte, ma per tenere vivo e saldo il senso di comunità territoriale.
In un mondo sempre più iperconnesso, nel quale i nuovi media e i social network valorizzano l’individualismo e il protagonismo, esistono ancora, per nostra fortuna, mezzi di informazione che parlano di noi, di tradizioni, di comunità per l’appunto.
Il compito dei mezzi di informazione locale diventa, in questo senso, tutelare e preservare il patrimonio di comunità, tutto quel complesso di valori che ancora oggi ci fa sentire parte di un gruppo. Stampa, tv e radio locali riescono infatti a rispondere a una esigenza sempre più comune: è infatti paradossale quanto talvolta sia più facile sapere cosa accade dall’altra parte del mondo piuttosto che nella nostra stessa città.
Non è un caso che negli ultimi anni siano nate centinaia di testate che si occupano di cronaca locale, che sono riuscite ad affermarsi come una voce presente e autorevole e come punto di riferimento, grazie e soprattutto alla loro vicinanza nei confronti dei lettori e alla capacità interagire e rendere partecipe il proprio pubblico.
L’informazione locale continuerà ad essere il futuro perché potrà garantirci notizie esclusive e parlarci di avvenimenti che altrove non troverebbero spazio. Sarà l’unica a raccontarci chi siamo davvero, e, operando direttamente sul territorio, riuscirà a rafforzare il carattere identitario delle nostre stesse comunità. A patto chiaramente che siano altrettanto garantite qualità dell’informazione e attendibilità delle fonti, fattori che, soprattutto in comunità di piccole dimensioni, riescono a generare effetti negativi di grande portata, se non accuratamente controllati.