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making-change-stick-lessons-learned-from-changing-the-biglaw-pricing-dynamicCambiare è l’attività più costante in natura ed è, allo stesso tempo, una delle più grandi difficoltà dell’uomo moderno. Quando parliamo di cambiamento dobbiamo necessariamente considerare le resistenze che come singoli e come gruppi abbiamo di fronte ad esso. Un cosa è cambiare quando non se ne può fare a meno e un’altra è farlo quando le cose vanno bene, e cambiare diventa un modo per farle andare bene anche in futuro.

Cambiare vuol dire rompere schemi ed abitudini che difficilmente con l’imposizione vengono veramente infrante. Per questo motivo è importante il leader del cambiamento, ovvero una figura capace di ispirare le persone al punto da aiutarle ad avere il coraggio di modificare le abitudini che magari hanno fatto vincere fino a quel momento, per evolvere continuamente il proprio sistema di lavoro, di relazioni, di atteggiamenti e rendere l’organizzazione flessibile. È quella persona in grado di comunicare la nuova cultura con una modalità capace di aggirare le resistenze delle persone, persuadendone l’intento con metodologie sicure non solo per chiarire bene cosa si deve fare ma, e soprattutto, come e perché farlo.

Ogni trasformazione vera ha bisogno del tempo necessario e, se si cerca di affrettarne il corso, l’effetto è quello di un rigetto del sistema che, come un elastico, prima avanza e poi, con una forza ancora maggiore arretra per andare a cercare l’equilibrio precedente violato, potenziando le proprie resistenze rendendole ancora più forti alla prossima sollecitazione. Per questo motivo il leader del cambiamento sa far maturare i tempi, non generando false partenze che smontano la fiducia delle persone, bensì studiando a tavolino il percorso da adottare e, con la pazienza dei forti, avanzando passo passo con quella ferma determinazione che pian piano convincerà anche il più resistente.