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Alessandro_GarlassiOgni elemento della vita è reso possibile grazie ai numeri che ne determinano, e ne coordinano, il loro svolgimento. L’energia, il tempo, la materia, i suoni, e le stesse emozioni, sono regolati dalla composizione, più o meno complessa, di cifre, formule ed equazioni.
Consapevole che il proprio agire dipende dalla conoscenza dei fenomeni che gli stanno intorno, l’uomo è, da sempre, impegnato in una costante attività di misurazione attraverso le proprie scienze. Ma come mai allora, in uno dei fenomeni di vita più importanti dell’uomo, l’”impresa”, non si riscontra spesso una altrettanto attenta, e profonda, misurazione dei processi e delle attività che la compongono?
La riposta risiede nella complessità dell’oggetto di controllo: l’azienda non è un elemento singolo e isolato, facile da monitorare. Al contrario, l’impresa è composta da attività eterogenee, svolte in luoghi diversi, realizzate da differenti responsabili, effettuate contemporaneamente.
Dagli output di ciascun processo dipendono i risultati degli altri comparti, senza soluzione di continuità. I numeri diventano un sistema olistico nel quale la performance finale è un plus/minus valore rispetto alle singole componenti.
Come superare, quindi, questa difficoltà? Quali le risposte possibili alla necessità di misurazione del business aziendale?
Lo strumento dedito alla misurazione e analisi delle singole attività d’impresa e delle loro correlazioni a sistema è il controllo di gestione. I reparti produttivi sono valutati dal sistema di controllo sia per le proprie efficienze che per il rispetto dei tempi commerciali, così come la ricerca e sviluppo è valutata sia per il grado di innovazione profuso che per i costi che ha provocato. Con il controllo di gestione le migliaia di numeri aziendali si compongono a sistema creando un supporto indispensabile al punto di vista dell’imprenditore.