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Davide_CaitiHo già avuto modo di parlare di marketing territoriale, inteso come strumento strategico per valorizzare un territorio concepito come un sistema complesso di forze. Si tratta di un tema che può continuare ad essere affrontato nei suoi molteplici aspetti.

L’esperienza Expo 2015 ha dato per esempio la possibilità di mettere in mostra i nostri territori, vestiti con i loro abiti migliori. Stile e immagine si sono sposati perfettamente con tecnologia e user experience, per far vivere le peculiarità dell’Italia agli oltre 20 milioni di visitatori provenienti da tutto il mondo.

Come nello stand del Lazio che ha proposto uno spazio aperto con monitor 3D, visori per la realtà aumentata, device info-touch e un video wall che riproduce immagini di paesaggi, tesori artistici e culturali e eccellenze alimentari della regione. O come in Experience Etruria, il progetto della Sopraintendenza Archeologica del Lazio e dell’Etruria Meridionale e i Comuni di Viterbo e Orvieto: un grande teatro sperimentale, dove il visitatore è spettatore, attore e regista di uno spettacolo di cultura e natura, e che oggi, dopo il successo di Expo, si trasforma in un film di animazione 3D. O ancora, come attraverso il touch wall ExplorER che ha impreziosito la piazzetta dell’Emilia-Romagna per tre mesi: uno speciale mosaico 2.0 di quattro metri per due, composto da 230 icone poste su una colorata mappa della regione, che ha consentito di esplorare tutto il meglio della storia, tradizione, arte, gastronomia e industria del territorio, e di portarsi a casa con un semplice tocco tutti i contenuti testuali e fotografici scaricandoli direttamente su smartphone.

Perfetti esempi di come strumenti altamente tecnologici possano servire per raccontare in modo semplice realtà complesse come i territori, coinvolgendo ed emozionando l’utente e portando valore aggiunto in un sistema competitivo così dinamico.