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La terza via del finanziamento alle srl

Di 21/04/2010Marzo 15th, 20233 Comments

Oggi in Italia una società a responsabilità limitata (S.r.l.) dispone in genere di due opzioni per finanziarsi: tramite un prestito da parte degli stessi soci o tramite un finanziamento erogato da una banca. La banca in questione nella stragrande maggioranza dei casi chiede ampie garanzie alla Srl, facendo stipulare una fideiussione ai soci medesimi oppure – come spesso capita – iscrivendo un’ipoteca sui beni immobili della società. Questo tipo di finanziamento, per quanto molto facile da porre in essere e poco rischioso per le banche, ha l’evidente difetto di funzionare in maniera ottimale solo nelle fasi di crescita dell’impresa. Se infatti l’impresa è in bonis generalmente i suoi soci hanno più liquidità per garantire il credito della banca e i suoi immobili sono liberi da altre garanzie reali.

Al contrario, in un periodo di crisi quale quello in cui stiamo vivendo, i soci spesso non dispongono di sostanze sufficienti a garantire i finanziamenti all’azienda e gli immobili sono già gravati da ipoteche, così da ridurre considerevolmente il privilegio dell’ente creditizio. In una situazione simile bisognerebbe pensare a un modo alternativo tramite il quale le imprese medio-piccole organizzate in forma di srl possano ricevere un finanziamento bancario. Una strada percorribile potrebbe essere indicata da una norma del codice civile finora poco usata, l’art. 2483, che disciplina la possibilità per le Srl di emettere titoli di debito, secondo le modalità che i soci debbono specificare nel suo atto costitutivo.

Tali titoli, in ragione del minor livello di informazione reperibile dal pubblico riguardo una Srl, non possono circolare come le obbligazioni emesse da una società per azioni. Essi infatti possono essere sottoscritti solo da investitori professionali soggetti alla vigilanza di un’autorità e, nel caso in cui i titoli sottoscritti siano successivamente alienati, il sottoscrittore risponde della solvenza della società nei confronti degli acquirenti che non siano investitori professionali o soci della Srl stessa. Tramite l’emissione di tali strumenti è però possibile concepire un modello di finanziamento che supera il rapporto bilaterale tra banca e impresa, per introdurne uno che coinvolge tre tipi di soggetti: la Srl, la banca sottoscrittrice e gli ulteriori acquirenti dei titoli.

In primo luogo la Srl deve emettere i titoli di debito che vengono sottoscritti dalla banca. In questa precisa fase il rapporto che si instaura tra banca e impresa è sostanzialmente affine a quello di un contratto di finanziamento: la Srl in virtù della sottoscrizione diviene infatti debitrice della banca, alla quale dovrà rimborsare il capitale alla scadenza e corrispondere gli interessi periodici. La differenza però sta nel fatto che alla banca è offerta la possibilità di modulare la propria esposizione al rischio verso la Srl tramite l’alienazione degli strumenti di debito. Infatti la banca può vendere in tutto o in parte tali strumenti a soggetti terzi assumendo una posizione diversa in base alla quantità di titoli venduti e ai soggetti acquirenti.

Qualora la banca riuscisse a vendere tutti i titoli a investitori professionali avrebbe alienato il proprio credito verso la Srl e avrebbe così agito come un mero intermediario, guadagnando le commissioni sull’operazione e azzerando il proprio rischio verso l’impresa. Qualora invece la banca vendesse i titoli a investitori non professionali, essa dovrebbe garantire nei loro confronti la solvibilità della Srl, ma, a fronte di questa posizione di fideiussore verso gli acquirenti, essa può guadagnare le commissioni sull’operazione e soprattutto disporre da subito della liquidità che gli acquirenti le hanno corrisposto per l’acquisto dei titoli, trovandosi così in una posizione meno rischiosa di quella che assumerebbe in seguito a un semplice contratto di finanziamento.

Quindi, tale sistema avrebbe il pregio di ridurre il rischio in capo alla banca – distribuendolo su un numero più ampio di soggetti del mercato – e di rendere nel contempo più accessibile il credito per le piccole-medie imprese. Se da un lato è vero che le banche, vista la posizione fideiussoria che possono assumere, dovrebbero comunque porre in essere un attento monitoraggio sul merito di credito e sull’attività della Srl, dall’altro è altrettanto vero che in un periodo come questo l’accesso al credito è vitale per rilanciare le realtà imprenditoriali promettenti che incontrano momentanee crisi di liquidità e quindi il sistema economico. Ogni soluzione che agevoli un simile meccanismo virtuoso deve essere perciò studiata e guardata con interesse.

3 Comments

  • Anonimo ha detto:

    ottimo consiglio ben esposto .
    Grazie.

  • rosario ha detto:

    salve, volevo gentilmente una cosa,…le obbligazioni invece di essere acquistate con l’apporto di denaro, posso essere acquistati tramite bene immobile? Ipotecario intendo?
    grazie

  • Salvo ha detto:

    Ottimo articolo e molto bene esposto. Grazie. Una domanda: l’ emissione di cambiali finanziarie può rientrare nella terza via di finanziamento?