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di Umberto Lonardoni

Forse il primo problema di molti giovani non è quale strada intraprendere dopo il diploma, ma è sapere quali sono le strade a disposizione. E ciò che influenza sicuramente la scelta dell’una o l’altra strada è anche il collegamento, più o meno diretto, col mondo del lavoro e la facilità di entrata in esso.
Per Ifoa che ha nel suo dna e nella sua mission da più di 50 anni la formazione, quella professionalizzante che mira proprio ad accelerare il percorso teorico, per arrivare in tempi relativamente stretti (e quindi competitivi) all’azienda, è molto chiaro come si muova il mercato e in base a questa visuale “privilegiata” riesce a tracciare in modo realistico lo scenario dei percorsi disponibili e necessari oggi per acquisire determinate conoscenze e ricoprire i ruoli appunto più ricercati.
Di percorsi ne esistono tanti, e diversi tra loro. Tra tutti questi stanno però prendendo piede (o meglio, riprendendo piede) nell’ultimo periodo quelli offerti dagli Its.
Gli Its (Istituti Tecnici Superiori) sono una diffusa rete di scuole di formazione, realizzati da Fondazioni che collaborano con imprese, Università, Centri di ricerca scientifica e tecnologica, Enti locali, sistema scolastico e formativo, assicurando un forte collegamento col sistema produttivo del territorio, così da rispondere alla domanda dei profili professionali più richiesti e veramente necessari alle imprese.
Gli Its possono essere una di quelle valide strade formative da intraprendere dopo il diploma. Questo è stato oltretutto rafforzato e avvalorato dalla riforma delle Its Academy di luglio 2022, con cui lo Stato italiano ha deciso lo stanziamento di regolari finanziamenti per queste organizzazioni che ogni anno, per mezzo delle Regioni, potranno giovare di un potenziamento dell’offerta formativa, lavorando sulle competenze tecnologiche e tecnico-professionali, per consolidare il proprio contributo di sistema allo sviluppo economico e produttivo e per offrire alle studentesse e agli studenti una preparazione in linea con le richieste del mondo del lavoro e utile in particolare nei campi della transizione ecologica e digitale. La riforma degli Its ha dato perciò una nuova spinta alla formazione post diploma non universitaria.
La bontà dei percorsi Its, ormai radicati nel tessuto educativo nazionale, è dimostrata oltretutto dai dati di monitoraggio nazionale 2022 forniti da Indire, Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa): su 5.280 diplomati Its nel 2020, l’80% (4.218) ha trovato un’occupazione nel corso dell’anno 2021, nonostante le restrizioni e le difficoltà causate dalla pandemia. Di quei 4.218 che hanno trovato lavoro a un anno dal diploma, 3.836 (il 90,9% degli occupati) risultano essere in un’area coerente con il proprio percorso di studi.