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Si parla sempre più spesso di green marketing ultimamente e il rischio di ripetersi a volte è alto. Come Kaiti però abbiamo voluto organizzare un talk per parlare proprio di questo, perché crediamo che sia una reale opportunità per le aziende. Se è vero infatti che nel corso degli anni si è assistito ad una sempre maggiore sensibilità da parte dei consumatori rispetto al mondo dell’ecosostenibilità, altrettanto vero è che le aziende, soprattutto quelle grandi e strutturate, si stanno impegnando nell’implementazione di strategie di green marketing. A che pro? È evidente che il ritorno, in termini di immagine, valori, riconoscibilità, sia notevole: ne è un esempio estremo Patagonia, che da sempre produce capi di abbigliamento sostenibili e recentemente ha addirittura ceduto l’azienda a una no profit per salvare il pianeta. Approcciare il green marketing significa di fatto sviluppare strategie che non vogliono vendere nulla, almeno direttamente; comunicare la sostenibilità significa invece fare informazione e, a un livello più alto, diffondere una certa cultura e sviluppare un nuovo modello di consumo e stile di vita. Perché è questo quello che il mercato si aspetta oggi: consumatori attenti, competenti, disposti anche a pagare di più se si riconoscono nei valori del brand. Ma attenzione! Per ottenere risultati, una strategia di green marketing richiede correttezza, chiarezza, accuratezza e rilevanza. Se condotta in modo approssimativo, infatti, potrebbe generare critiche o persino sanzioni: millantare un comportamento sostenibile non comprovato dai fatti è quello che in gergo viene definito greenwashing, un boomerang da evitare fin dall’inizio. Fare green marketing significa quindi comunicare green, raccontando progetti, trasmettendo valori, promuovendo campagne, ma anche essere green, basando il proprio vantaggio competitivo sulla capacità di essere utili per l’ambiente e il pianeta. Tornando all’esempio di Patagonia, il suo fare green marketing non è “fuffa”, anzi: fin dall’inizio si è davvero sempre contraddistinta per essere genuinamente ispirata da quei valori personali e aziendali che poi mostra nelle sue memorabili campagne pubblicitarie. Ecco, crediamo che nella comunicazione di domani sarà indispensabile sfruttare l’attenzione per l’ambiente e la sostenibilità come leva competitiva per fare davvero la differenza sul mercato e coinvolgere attivamente un pubblico sempre più esteso di persone che potranno fare la loro parte nel processo di cambiamento in cui tutta la società è chiamata a partecipare. E come per tutto il resto, anche questa volta non sarà solo prerogativa del b2c; anche il b2b sarà sempre più coinvolto da queste logiche, dai processi produttivi alla comunicazione.

di Davide Caiti