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Quando ho cominciato a scrivere questo articolo mi sono trovato nell’imbarazzo da foglio bianco. E ora che gli racconto?
Per togliermi dall’imbarazzo ho cominciato a fare una ricerca sul web partendo proprio dal termine “imbarazzo”. Primo risultato: la definizione di “imbarazzo” presa dal dizionario Oxford Languages che così recita:
Situazione di temporanea perplessità o di disagio nella scelta di un atteggiamento o di un comportamento. “la tua richiesta mi mette in imbarazzo”
L’imbarazzo della scelta, la più ampia scelta possibile (di una soluzione, di un oggetto, ecc.). “non hai che l’imbarazzo della scelta”

A quel punto mi sono chiesto: ok, non voglio fare “filosofia”, voglio essere attuale e parlare di un tema familiare alle persone, ma quale è stato il momento più recente in cui ci siamo trovati in imbarazzo?
Beh, il 25 settembre, giorno in cui siamo stati chiamati a votare, potrebbe essere il principale indiziato.
Il 25 settembre è stata la Giornata mondiale dell’imbarazzo! L’imbarazzo di scegliere come compilare la scheda elettorale.

Ma in che senso “imbarazzo”?
Per qualcuno è stato “l’imbarazzo della scelta”: si sa l’ideologia è sempre più liquida, non sempre le linee politiche dei partiti sono separate in modo così netto, su alcuni temi si sovrappongono, in altri casi si apprezza qualcosa di un partito e qualche altra cosa di un altro partito. Chi scegliere?

Per altri, invece, è stato “imbarazzo” inteso come perplessità o addirittura disagio: continuo a votare il partito per cui ho sempre votato che però ha governato 4 anni con l’avversario o che alle ultime elezioni ha promesso cose che non ha fatto o, ancora, che ha tradito gli ideali con cui era nato?

Il 25 settembre qualcuno ha anche scelto di non scegliere: scelgo di non andare a votare, quindi scelgo di non scegliere se votare uno schieramento o l’altro. Ma se scegliendo di non scegliere contribuissi indirettamente a far eleggere quelli che sono sempre stati nello schieramento opposto al mio? E se questo causasse di nuovo instabilità? Se l’Europa perdesse di nuovo fiducia nel nostro Paese? Se lo spread tornasse a salire? Se perdessimo quell’ennesima (e per qualcuno ultima) chance chiamata Pnrr? Imbarazzo massimo…

Forse a volte trovarsi in imbarazzo non è poi tanto male, se ci stimola a ragionare sul modo in cui togliersi dall’imbarazzo.

di Francesco Bromo