Un sistema al collasso, quello della giustizia nel nostro Paese. Occorre un profondo rinnovamento di mentalità.
Il legislatore tenta di proporre soluzioni alternative, mediazione, negoziazione assistita ed arbitrato, ma con poco successo. E’ indubbio che nella società italiana domina, da sempre, una cultura della controversia, che si incardina sulla titolarità di diritti da parte di un soggetto che ha la possibilità di farli valere davanti al giudice, ma è in questa presa di coscienza che occorre una diversa mentalità, affinchè l’idea di soluzioni conciliative possa affermarsi. L’avvocato può essere l’artefice di questo cambiamento. L’introduzione della mediazione nel nostro ordinamento giuridico deve essere vista come un’opportunità per le parti di risolvere il loro conflitto, grazie all’assistenza dell’avvocato e all’aiuto di un terzo, il mediatore. La funzione del mediatore è aiutare le parti a trovare una soluzione che rispecchi i loro interessi e sia frutto della loro volontà. La mediazione deve essere compresa ed essere vista nel suo vero senso e valore e quindi quello di rappresentare una prospettiva di rinnovamento e perché no, di civiltà.
A questo proposito mi riporto al concetto espresso da Maria Martello nell’interessante articolo apparso in Altalex, dove la giudice presso la Corte di Appello di Milano sostiene che “la mediazione può risolvere i conflitti, non solo chiuderli. Può produrre accordi duraturi e pertanto avere funzione deflattiva utile per il giudice, preziosa per la società, che si vedrebbe alleggerita degli effetti devastanti del contenzioso che si inasprisce inevitabilmente nel protrarsi dei decenni”.
Favorire gli strumenti alternativi per la risoluzione delle controversie non porta a privatizzare il monopolio dello Stato nell’amministrazione della giustizia, ma, anzi, significa dare la possibilità ai litiganti di definire, in via amichevole, un conflitto tra loro insorto o una controversia che sta per insorgere.
I sistemi alternativi, non si sostituiscono al potere del giudice di decidere, ma realizzano la volontà dei litiganti di definire, per via pattizia, il loro conflitto.
Negli Stati Uniti circa il 90% delle dispute, che vengono depositate, vengono risolte prima del processo, questo accade perché viene sollecitato il ricorso alla mediazione.
Con la mediazione viene, quindi, indicata una nuova strada, diversa dalla lite giudiziaria, tramite la quale si vuole risolvere il conflitto, o meglio evitare tout court il processo.