Molto si é detto e scritto, in questi mesi, della Libreria del Teatro, lo storico negozio di libri nella centralissima via Crispi a Reggio Emilia. Dopo la scomparsa di Nino Nasi, avvenuta alla fine di novembre del 2016, la situazione é diventata ancora più complicata. Gli alti costi di affitto, la crisi generalizzata delle librerie, acuita dal boom delle vendite online, e altre ragioni hanno reso sempre più difficoltoso il lavoro di Patrizia, che dal papá Nino ha ereditato la gestione della libreria.
Oggi, fatta eccezione per la giornata del sabato, la libreria é aperta solo part-time. Molti hanno espresso solidarietà alla Libreria del Teatro, pochi però lo hanno fatto concretamente. Il rischio che la Libreria sparisca dovrebbe angustiare tutti quei Reggiani, e non solo, che amano la cultura e le buone letture. Nino Nasi assunse la gestione della Libreria il primo luglio del 1960. Sei giorni dopo, a pochi metri di distanza, si consumò una delle più gravi tragedie della storia di Reggio dalla fine della seconda guerra mondiale a oggi, con l’eccidio di cinque giovani che manifestavano contro il governo Tambroni allora in carica. Nino Nasi, durante quei terribili momenti, telefonò a casa, mise la cornetta del telefono fuori dalla porta e gridò alla moglie Rina: “senti come sparano!”.
Innumerevoli le personalità dell’arte e della cultura che hanno frequentato la Libreria. Corrado Costa vi si fermava spessissimo: tra l’altro, abitava proprio sopra la Libreria, e sul soffitto del negozio c’è ancora una chiazza scura provocata da una copiosa perdita d’acqua fuoriuscita dalle tubature del bagno del poeta. Il pavimento in legno della Libreria é ancora quello originale, e ha più di cento anni. Lo scrittore Pier Vittorio Tondelli fu scoperto da Nino Nasi. I CCCP affidarono le prime copie del loro celebre mini-LP Ortodossia proprio a Nino Nasi, e trascorrevano ore fuori dal negozio a osservare chi usciva con il loro disco sotto braccio.
La Libreria é stata per decenni punto di diffusione di riviste e fanzine di culture alternativa, una vera e propria zona franca di libertà e anticonformismo in una città, Reggio Emilia, che anticonformista non é mai stata. Dietro il bancone della Libreria, sotto gli ex-voto, Nasi, grandissimo ammiratore di Celine e Saint Exupery, nascondeva libri introvabili e stracensurati, come il Black Book di Robert Mapplethorpe. La chiusura della Libreria del Teatro sarebbe un colpo gravissimo per il centro storico di Reggio Emilia e tutti dobbiamo mobilitarci per impedire che ciò avvenga.