L’atroce bagno di sangue consumatosi nell’insospettabile civilissima Norvegia ha provocato parecchie riflessioni intorno al brodo di coltura politico che ha nutrito la follia dell’omicida. Il lunghissimo memoriale lasciato in inquietante eredità dall’attentatore norvegese ha delineato un insieme di elementi agghiacciante.
In un contesto sempre più vasto e visibile, ovvero la galassia della destra estrema, non solo nordeuropea, Anders Behring Breivik ha trovato riferimenti utili a puntellare il suo delirio: estremismo anti islamico, odio equamente diviso tra capitalismo e marxismo, allucinazioni pseudo cristiane. Un caos ideologico, un rimescolamento fetido di perversioni varie che ha generato l’evento più tragico della Norvegia contemporanea.
Sull’isola di Utoya hanno perso la vita quasi novanta persone, eliminate con una scientificità e una lucidità terrificanti, così come ermerge dai racconti dei sopravvissuti. L’equilibrio mentale di una persona in grado di compiere un’azione simile era indubbiamente già compromesso. Tuttavia non è sbagliato soffermarsi sulla forma che questa pazzia ha preso, ovvero su cosa ha nutrito il delirio di Anders Breivik. Tra le tante definizioni, per lui è stata utilizzata quella di “terrorista cristiano”. Un vero e proprio ossimoro che plasticamente rende l’idea della perversione che ha portato un ragazzo norvegese alla distruzione di centinaia di vite.
Che la religione cristiana possa generare un attentatore omicida è in linea di principio inconcepibile. Eppure, sullo sfondo di quelle depravazioni culturali tra le quali l’assassino si è mosso, la cosa diventa possibile. Non assistiamo “normalmente”, anche ad alti livelli politici, ad un degrado dei valori spirituali e morali che si compiace spesso e volentieri di riferimenti al credo religioso? Cialtroni che non hanno mai letto la Bibbia imbracciano la religione come strumento di intolleranza razziale, mentre partiti di governo saltano allegramente dai riti neopagani alla difesa delle radici cristiane dell’Europa. In questo contesto, una mente malata ha trovato tragico un tragico incanalamento della sua follia.