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Opinioni

Marte. Ultima frontiera

Di 15/07/2010Marzo 15th, 2023No Comments

Siamo sul bordo di una Nuova Frontiera, la frontiera delle speranze incompiute e dei sogni. Al di là di essa ci sono le zone inesplorate della scienza e dello spazio, problemi irrisolti di pace e di guerra, peggioramento dell’ignoranza e dei pregiudizi, nessuna risposta alle domande di povertà ed eccedenze (John F. Kennedy)

Il viaggio verso l’ultima frontiera è parte fondamentale della mistica dell’Uomo. Da Gilgamesh a Odisseo, dai navigatori norvegesi ai grandi esploratori, fino al racconto del far west americano, è in quel limite così vicino a ciò che è “oltre”, verso un nuovo mondo sconosciuto, che l’essere umano cerca la sfida e il senso ultimo del suo percorso. In un mondo ormai perfettamente scandagliato, fotografato con costanza dai satelliti e restituito con la facilità di un “Google maps”, la frontiera si è spostata oltre la stratosfera.

Potenti telescopi frugano nell’immensità buia e sono passati ormai decenni da quando Armstrong ha messo piede sulla Luna. Il prossimo passo si dirige allora verso Marte, l’ultimo pianeta di tipo terrestre del nostro sistema solare. Il 3 giugno scorso è iniziato il viaggio per il Pianeta Rosso. Un viaggio, però, del tutto simulato: per 520 giorni, sei prescelti dalle agenzie spaziali europea e russa resteranno chiusi in un’astronave-bunker poco lontano dal centro di Mosca. L’esperimento Mars 500 è la più lunga simulazione di viaggio spaziale mai realizzata fino ad ora: 250 giorni per arrivare al Pianeta Rosso, 30 giorni per esplorarlo, e altri 240 per tornare a casa. Si tratta del tempo più lungo mai passato a bordo di un’astronave, per quanto ferma.

Finora il primato di resistenza nell’ambito di questo tipo di simulazione spetta al russo Valery Polyakov che restò nella stazione russa Mir per oltre 14 mesi, godendo però delle visite di altri astronauti e delle video-comunicazioni con la Terra. Questa volta a complicare le cose, oltre alle difficoltà tecniche e fisiche, sarà anche l’isolamento: i sei partecipanti dovranno infatti resistere in questo ambiente pseudo spaziale senza vedere né sentire nessuno per tutta la parte centrale dell’esperimento. Nessuno sa ancora quale sarà la frontiera che questi astronauti solitari si troveranno davanti nel loro viaggio simulato. Ed è proprio questa affascinante incertezza che spinge ancora gli uomini verso la ricerca dell’oltre.