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Progettando questo numero della rivista ci siamo interrogati lungamente se parlare dell’argomento Covid oppure no. Ci siamo sempre proposti di rendere il nostro giornale una vetrina di idee, di competenze, insomma un diffusore di proattività. Far finta che le drammatiche difficoltà create dalla pandemia non siano mai accadute sarebbe stato come nascondere la polvere sotto il tappeto, qualcosa di inutile e irrealistico. E invece il primo dovere di chi fa impresa è quello di fare con precisione i conti con la realtà dando uno sguardo al futuro. In questa chiave, probabilmente, dobbiamo dire che l’emergenza dettata dalla pandemia ci ha costretti a crescere, sicuramente più velocemente di quanto avremmo fatto normalmente.
Nessuno sapeva come sarebbe stata una pandemia nel ventunesimo secolo, non c’erano esperienze pregresse a supportarci, esperienze virtuose o linee guida da seguire con sicurezza. Abbiamo dovuto esplorare ed esplorarci, cominciando forse con le nostre paure personali e proseguendo col timore di un’economia che non sarebbe sopravvissuta a lungo coi motori spenti. Per questo abbiamo dovuto capire come riaccenderli, e come farlo in sicurezza. L’imprenditoria si è rimessa in moto tra mille cautele, ma con la forza che sa dare l’istinto di sopravvivenza. Ed esattamente come accade nella natura selvaggia, va avanti chi crede di più nella propria forza, chi mette in moto capacità di innovazione e cambiamento, chi sa mutare le proprie abitudini di fronte alle emergenze improvvise.
Nel dramma, abbiamo avuto la fortuna di fronteggiare una pandemia con alle spalle un grande potenziale scientifico e tecnologico. Grazie a questo i nostri operatori sanitari hanno potuto salvare innumerevoli vite, ma allo stesso tempo tantissime imprese e aziende hanno potuto trovare la giusta chiave per sopravvivere ad una situazione economica difficilissima, facendo al contempo un balzo nel futuro che – sono sicuro – le renderà molto più forti e stabili nei lustri a venire. Idee, tecnologia, resilienza: in questo numero parleremo di chi ne ha fatto tesoro e ha battuto un nemico invisibile ma spietato.