di Davide Caiti
Quando da piccoli immaginavamo le automobili del futuro pensavamo tutti a vetture volanti, più simili ad astronavi che alle quattroruote di oggi. E chi lo sa, magari ancor più nel futuro sarà anche così. Ma se guardiamo al futuro prossimo, quello che possiamo scrutare più in là negli anni con in mano le consapevolezze di oggi, l’automobile continuerà ad avere quattro ruote, a muoversi lungo strade asfaltate ma sarà alimentata a energia elettrica: silenziosa, ecologica, affidabile. Non vi pare un futuro così poi rivoluzionario? Allora forse non vi state soffermando su tutto ciò che gira intorno al concetto di automobile elettrica, che va dalla creazione da zero di un’intera ed efficiente rete di approvvigionamento stradale alla dismissione (o quantomeno il ridimensionamento e la riconversione) del settore industriale degli idrocarburi. Ovviamente ci vorrà del tempo, ma la strada è ormai tracciata senza possibilità di ritorno. Le stime di vendita del mercato automobilistico elettrico, che nel 2021 sono state al 10% circa, dovrebbero arrivare al 40% entro il 2030. Inoltre – ed è un evento fondamentale – l’Unione Europea ha stabilito che nel 2035 sul suo territorio non potranno più essere vendute automobili con motore a combustione, con l’obiettivo di far giungere il settore dei trasporti a emissioni zero entro il 2050. Un percorso a breve e medio termine con obiettivi ben definiti, che vincolano il mercato e l’industria a muoversi, investire, produrre e prosperare nel quadro del raggiungimento di un obiettivo superiore. Probabilmente con la direttiva dell’Unione Europea siamo di fronte al primo grande scatto tecnologico di massa imposto a norma di legge, un’ingerenza della politica nel mercato e nelle dinamiche industriali che in passato si sarebbe bollato col termine novecentesco di dirigismo economico, ma che oggi possiamo definire come un coraggioso e doveroso passo in avanti della politica per indirizzare senza equivoci verso un futuro a emissioni zero il trasporto su gomma europeo.
Il futuro è già qui e non nasconde misteri. Ora il testimone è nelle mani dell’impresa e della ricerca, per migliorare sempre di più le prestazioni, già ottime, delle auto elettriche, per ampliarne l’autonomia e il ciclo di vita delle batterie, per diminuire i tempi di ricarica e soprattutto perché queste tecnologie diventino sempre più economiche e alla portata di tutti.