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Nello sviluppo di una società umana, spesso i testi sacri della religione di riferimento influiscono persino nel linguaggio. Parlando quotidianamente forse non ci facciamo nemmeno caso, ma tantissime espressioni e modi di dire arrivano direttamente dalle Sacre Scritture. Vi siete mai chiesti infatti il vero significato dell’espressione capro espiatorio? Troviamo la spiegazione nel Levitico, in cui scopriamo che è il sacrificio di un caprone – su cui venivano simbolicamente caricati offerto tutti i peccati del popolo ebraico – che veniva mandato a morire di stenti nel deserto. Poi abbiamo una galleria di personaggi biblici che sono diventati proverbiali per via delle proprie peculiarità. Usiamo ad esempio l’aggettivo salomonico riferendoci alla risaputa magnanimità di Re Salomone nell’amministrazione della giustizia. Il punto massimo della pazienza umana è invece quella di Giobbe, a cui ci si riferisce sempre per definire casi di estrema sopportazione. Quando si parla di qualcuno che gode dei favori di un’altra persona finendo per diventarne il pupillo, si parla di beniamino che era il nome dell’ultimo dei figli del patriarca Giacobbe, ed evidentemente il preferito.
Un abbondante uso linguistico hanno trovato anche i più famosi cattivi della Bibbia, da Caino a Giuda passando per i farisei, gli ipocriti per eccellenza.
Ma il sacro si annida anche in parole che non ti aspetti. Il termine zebedei, infatti, è uno dei tanti appellativi che si usano nel linguaggio colloquiale per riferirsi ai testicoli. In pochi sanno però ricostruire l’origine di questa parola, che si trova sorprendentemente nel Vangelo. Zebedeo era infatti il padre di due apostoli, Giacomo il maggiore e Giovanni l’evangelista. I due fratelli – più volte nei Vangeli – venivano chiamati nelle liturgie in latino “filii Zebedaei”, per questo forse a furia di sentirseli nominare, la creatività popolare ha deciso di ammantare con questo appellativo un po’ sacrale, qualcosa che per certi versi gode di una discreta sacralità anche nelle mutande di ciascun uomo.