Ci sono anche imprese italiane che hanno percorso la Via della Seta ancor prima che il nuovo complesso di infrastrutture logistiche fosse impostato dal governo cinese. È il caso di Immergas, che dopo due decenni di presenza dei suoi sistemi di riscaldamento sul mercato cinese ha deciso di suggellare questo presidio commerciale con la fondazione di uno stabilimento produttivo sul territorio cinese. Abbiamo parlato con Bruno Rinaldi, general manager Immergas China, per capire le motivazioni di questa scelta e per farci spiegare qualcosa di più sul mercato cinese da chi ha deciso di sfidarlo sul proprio terreno.
Avete recentemente inaugurato il vostro primo polo produttivo in Cina.
Cosa vi ha spinto a questo passo?
Dal punto di vista numerico il mercato termosanitario cinese è diventato il primo mercato mondiale di riferimento, nel 2017 è stato raggiunto un picco di 5.000.000 di caldaie in base annua. Per Immergas il mercato cinese rappresenta una quota del 10% del totale delle vendite del gruppo nel mondo e l’azienda ha ritenuto strategicamente opportuna la realizzazione di un polo produttivo in loco per consolidare ed incrementare il proprio presidio sul mercato.
Quali sono state le difficoltà maggiori nell’affacciarsi al mercato cinese?
La storia e l’esperienza di Immergas in Cina è ventennale, una estrema attenzione alle esigenze dei clienti ed una profonda conoscenza degli usi e costumi locali ci ha permesso un graduale e continuo sviluppo in questo ultimo decennio. Tuttavia è doveroso evidenziare che il mercato cinese rimane per antonomasia il più complesso in termini di differenti stili di vita imprenditoriali e gestionali per via della scarsa prevedibilità della domanda.
Avete percepito in qualche modo un’attrazione più marcata verso i brand stranieri, europei, oppure i cinesi preferiscono al momento affidarsi maggiormente a prodotti nazionali?
Sicuramente vi è ancora una forte attenzione da parte del consumatore cinese riguardo ai principali brand stranieri, in primis per il settore della Moda e dell’Automotive. Nel nostro settore fino a dieci anni fa, la maggior parte delle persone situate nelle regioni a Sud del fiume Yangtze non utilizzavano alcun sistema di riscaldamento. I marchi stranieri rappresentano la scelta migliore per i clienti soprattutto quelli di fascia medio-alta. Oggigiorno sono presenti sul mercato dei prodotti nazionali di discreta qualità tuttavia l’utente finale di fascia medio-alta è maggiormente orientato ai prodotti importati; può eventualmente valutare marche diverse ma raramente opterà per un prodotto made in China a prescindere dalle alternative. É una propensione agli acquisti tipicamente Cinese che riguarda ancora ogni genere di bene di consumo (automobili, elettronica etc) e addirittura sui beni alimentari.
La vostra azienda è all’avanguardia nelle soluzioni ecologiche. Che situazione c’è in Cina verso la questione ambientale? Dal punto di vista normativo, sono meno o più severi rispetto all’Europa? E la clientela, è sensibile a questo tema?
In Cina la gestione del problema ambientale è una delle priorità del governo centrale di Pechino. Di recente è stato istituito da un programma governativo denominato coal to gas (programma di trasformazione degli impianti a carbone in quelli a gas) riservato alle aziende produttrici di caldaie murali in Cina. Vi è una grande attenzione dal punto di visto normativo riguardo alle soluzioni maggiormente ecologiche e le normative locali si stanno evolvendo progressivamente agli standard Europei.
Com’è l’atteggiamento delle autorità politiche verso le aziende che vogliono impiantare poli industriali in Cina?
Le autorità politiche cinesi sono decisamente favorevoli a pro degli investimenti produttivi stranieri. Sono stati sviluppati dei programmi di incentivi e sono entrate in vigore leggi per la costituzione di aziende maggiormente snelle con l’obiettivo di intensificare gli investimenti stranieri in Cina.
Avete una strategia precisa a lungo termine per il mercato cinese ed asiatico? Quali saranno le prossime tappe?
La nostra strategia nel lungo temine ha lo stesso denominatore comune con gli altri paesi in cui esportiamo; capire le esigenze della nostra clientela è il nostro obiettivo prioritario ed è per questo che presso il polo produttivo di Changzhou saranno prodotti modelli di caldaie progettati e studiati ad hoc per soddisfare le esigenze delle famiglie cinesi, che sceglieranno Immergas per la gestione del comfort nelle loro case.
In che modo il governo italiano potrebbe ulteriormente facilitare le aziende italiane che vogliono investire oggi in Cina?
Il sistema italiano in Cina dovrebbe sviluppare dei programmi mirati per aiutare le aziende italiane allo sviluppo delle attività commerciale, sulla base del modello utilizzato dai governi Europei di Germania e Francia che con la Cina hanno sviluppato appalti ed importanti commesse governative.