Cerchiamo di fare un riassunto delle opportunità ed eventuali minacce di questa nuova tecnologia automotive. Perché l’UE ha deciso di vietare la vendita di vetture con motore endotermico, dall’anno 2035?
di Marcello Nizzoli
Per la diffusione di veicoli elettrici l’Italia è ancora un paese arretrato, in netta controtendenza, rispetto agli altri paesi europei sviluppati: fino al 31/12/2022 le auto elettriche pure, circolanti, erano poco più di 171.000. Le immatricolazioni nazionali, nel mese di dicembre 2022, di auto completamente elettriche (escludendo cioè le ibride di tutti i tipi), risultavano in calo del 26,6%, rispetto a dicembre 2021, con sole 4.526 unità.
Per le vendite totali di auto elettriche, in Italia, l’anno 2022 si chiude con un vistoso -27,1%, rispetto al 2021, con un totale di sole 49.058 unità, in 12 mesi. Nella sola Germania, il Paese con le maggiori immatricolazioni di Bev (Battery Electric Vehicle), la vendita di auto elettriche è quasi 10 volte maggiore rispetto all’Italia, con penetrazione percentuale in crescita sul resto del mercato. Paragonando l’Italia con i principali Paesi europei, si nota una tendenza inversa, vista la notevole crescita d’immatricolazioni di auto a batteria nel resto dell’Europa Occidentale.
Si spera che questa situazione di crisi dell’auto elettrica, tutta italiana, cambi, per vari motivi: per l’ambiente, per la riduzione dello smog e del rumore, nocivi per la salute umana, per la qualità della vita, soprattutto nelle trafficatissime città italiane, per l’indipendenza energetica del Paese, dalla speculazione dei mercati e per un deciso segnale geopolitico internazionale di distacco da Paesi fornitori di carburanti fossili, governati da oligarchie che non garantiscono i diritti umani.
I perché della mobilità elettrica
L’Agenda 2030 dell’Onu vuole garantire il benessere di tutte le persone, lo sviluppo economico, la protezione dell’ambiente, affrontando aspetti come la pace, lo stato di diritto ed il buongoverno, essenziali per la promozione dello sviluppo sostenibile. Nell’Agenda 2030 sono stati inclusi 17 obiettivi dove la sostenibilità della mobilità delle persone è una parte implicita ma sempre presente, in almeno 8 di essi.
Le città del XXI secolo saranno sempre più popolose ed una delle basi fondamentali per renderle più inclusive, sicure, durature e sostenibili, come vorrebbe l’Agenda 2030, sarà la fondamentale cura per la completa sostenibilità della mobilità delle persone e delle cose.
Si parla sempre più di sostenibilità ambientale, sociale, economica e la mobilità dovrà essere sempre più inclusiva, possibile per tutti i cittadini senza avere impatti rilevanti, insostenibili, per la civiltà attuale ma anche per quella futura.
Idee per una mobilità più sostenibile
È giusto che le valutazioni sulla sostenibilità della mobilità considerino tutti gli aspetti: dalla produzione dei mezzi alla generazione dell’energia o dei carburanti dall’uso corretto, meglio se condiviso, fino allo smaltimento, o meglio riutilizzo, anche dei singoli componenti, del veicolo. Le logiche a supporto della sostenibilità della mobilità prevedono la riduzione del numero di spostamenti, grazie a tecnologie come lo smart working, ma anche il ridimensionamento del trasporto attuale realizzato con auto private.
Le alternative possibili sono i mezzi pubblici, la bicicletta e la piccola mobilità condivisa, ma anche il carsharing ed il carpooling. Per una migliore sostenibilità si cercherà di ridurre lo spazio pubblico occupato da veicoli privati che per il 95% del tempo rimangono fermi, inutili perché inutilizzati.
Il miglioramento del traffico sarà importantissimo. Una mobilità più sostenibile avrà un impatto positivo sulla salute e sulla qualità della vita, grazie anche all’uso di nuove tecnologie come quella dei veicoli connessi ad Internet, al 5G, che permettono già la scelta ottimale dei mezzi da utilizzare e dei percorsi più fluidi, veloci e a minor impatto ambientale, evitando congestione e sprechi di carburante, d’energia, grazie alla navigazione attiva GPS.
Zero emissioni? Qualche considerazione
La bicicletta tradizionale è l’unico mezzo che, fino ad oggi, è veramente a zero emissioni. Permette di muoversi velocemente in città, senza consumi, senza sprechi d’energia, quindi senza impatto ambientale; tuttavia, anche le moderne e-bikes e i monopattini elettrici rappresentano mezzi di trasporto individuale energeticamente molto efficienti e a basso impatto ambientale. Detto tutto ciò, l’unico tipo di veicolo che grazie all’altissima efficienza energetica e alle ridotte emissioni di rumore può essere considerato a zero emissioni è quello elettrico puro, a batterie, detto Bev.
L’impatto ambientale dell’auto elettrica è fortemente dipendente dalle tecnologie per l’estrazione delle materie prime e dall’energia elettrica necessaria alla produzione delle celle che compongono i pacchi batteria installati sui veicoli. Semplificando, la batteria di un’auto elettrica è composta da tante celle, cilindretti metallici simili alle normali pile stilo, che offrono facilità di integrazione alla produzione e che sono facili da riutilizzare quando smontate dall’auto elettrica.
I problemi provocati dal petrolio
Va precisato che, per quanto riguarda le auto tradizionali a gasolio o a benzina, l’impatto peggiore è provocato dall’estrazione, dalla raffinazione, dal trasporto e dalla combustione dei carburanti fossili, estratti dal petrolio. Il forte impatto ambientale dei carburanti per la trazione, il peggiore dal punto di vista delle emissioni climalteranti provocate dalla combustione, ha anche emanazioni di gas fortemente inquinanti per l’aria, nocivi per la salute umana.
Visto che il petrolio è per la maggior parte trasportato via mare, è da considerare anche l’inquinamento dell’acqua provocato dalle petroliere che solcano i mari di tutto il mondo e che oggi sono il tipo di nave più diffuso, quello che più frequentemente ha avuto incidenti e sversamenti molto impattanti di idrocarburi.
L’impatto del petrolio è anche geopolitico, poiché molte guerre sono state intraprese e sono ancora in corso per la conquista di territori ricchi di oro nero e gas.
La ricarica dei veicoli a batteria genera emissioni indirette, provocate dalle centrali termoelettriche, ancora ampiamente presenti, anche in Europa, che utilizzano idrocarburi e carbone per la produzione di elettricità. Tuttavia, la filiera completa di rifornimento d’energia per l’auto elettrica, cioè dalla produzione del veicolo al suo uso è decisamente più efficiente rispetto a quella similare dei veicoli diesel o benzina, fino a 3 volte.
Bassi costi di manutenzione
I veicoli elettrici sono caratterizzati da un’alta affidabilità tecnica, dovuta anche alla loro semplicità costruttiva, hanno meno componenti che si possono rompere o che necessitano di controlli e tagliandi. I costi della manutenzione sia ordinaria che straordinaria sono molto bassi, rispetto ai veicoli concorrenti con complicato motore endotermico. Il motore elettrico può percorrere centinaia di migliaia di chilometri senza nessuna manutenzione.
La ricarica: un cambio di paradigma
Il rifornimento possibile di un mezzo elettrico rappresenta un netto cambio di modello rispetto a quello tradizionale, che può essere effettuato esclusivamente presso le stazioni di servizio di carburanti.
Il vantaggio principale delle auto elettriche è che la ricarica della batteria può essere effettuata in una qualsiasi autorimessa, parcheggio o cortile equipaggiati anche solo di una normale presa elettrica di potenza standard. Il massimo della comodità è presso il garage dell’abitazione o nel parcheggio del luogo di lavoro, dove l’automobile, comunque, sosta per molte ore; quindi, non è necessaria un’alta potenza/velocità di ricarica, visto che si possono stimare soste giornaliere dell’auto fino a 16 ore circa.
In caso di ricariche veloci, la tecnologia di rifornimento ultra-fast, già ampiamente presente anche nel nostro Paese e con potenza di rifornimento fino a 350 kW, permette già oggi soste ridotte presso stazioni di rifornimento in aree pubbliche: in 5 minuti, in media, si possono ricaricare tra i 50 km ed i 100 km di autonomia, a seconda dall’efficienza del veicolo. In Italia è già prevista questa tipologia di colonnina ogni massimo 60 km sulla rete autostradale, presso stazioni di servizio esistenti e servite da bar e ristoranti.
Dalla natura alle ruote, l’energia più conveniente
Con la mobilità elettrica si realizza una tecnologia che potrebbe apparire davvero straordinaria: grazie a soluzioni già consolidate, si può far marciare un veicolo molto efficiente con il sole, con il vento oppure con l’acqua. Infatti, l’automobile elettrica è l’unico mezzo che non necessita di carburante ma utilizza direttamente l’energia fotovoltaica, eolica ed idroelettrica, eventualmente prodotte in loco, senza sprechi ed inefficienze per il trasporto. Grazie alle fonti energetiche rinnovabili è possibile ricaricare le batterie a costi molto bassi ed in mondo indipendente.
Un caso industriale di grande successo
Nel 2022, Tesla continua a registrare record con 1,31 milioni di auto vendute durante l’anno, in tutto il mondo, grazie alla produttività in continuo miglioramento delle sue quattro fabbriche in Germania, California, Texas e Cina.
Tesla rimane il leader mondiale indiscusso del settore delle auto elettriche, nonostante sia ancora privo, nella sua gamma, di un’auto di media categoria che potrebbe davvero rappresentare la soluzione industriale per raddoppiare rapidamente le sue vendite, riposizionandosi anche nel segmento C, dove c’è più domanda d’automobili al mondo.
I due modelli Tesla di maggior successo, la Model 3 ed il Suv Model Y, ben posizionati nel segmento D delle auto medie-superiori, rappresentano, sommati, poco meno di 1,3 milioni d’unità vendute nel 2022.
I concorrenti stentano a copiare l’originale modello di business, ideato dal multimiliardario Elon Musk: infatti, la giovane ed innovativa casa nord americana ha sin da subito saputo integrare il servizio di ricarica, garantita dall’efficace rete dei Super Charger rigorosamente con brand Tesla e pressochè presente ovunque, anche in Italia, con la produzione e vendita di efficienti vetture premium, che hanno saputo scalare rapidamente le classifiche delle vendite, occupate, in precedenza, soprattutto dalle auto tedesche tradizionali. Sono anni che Tesla, con i suoi due modelli top, Model S e Model X, vende di più delle Mercedes serie S, delle Audi A8 e delle Bmw serie 7 messe insieme.
I dubbi che hanno ancora molti potenziali acquirenti di auto elettriche, la cosiddetta range anxiety, dovuta soprattutto alle presunte difficoltà di rifornimento, con l’offerta di Tesla, grazie alla sua innovativa ed affidabile infrastruttura di ricarica già sviluppata da anni, viene eliminata con una nuova soluzione di mobilità integrata, formata dal sistema veicolo più fornitura dell’energia elettrica ad alta potenza. L’energia di ricarica è garantita alle auto Tesla dalle numerose stazioni di servizio, posizionate strategicamente, che garantiscono soste cadenzate, gradevoli e sicure anche per lunghi viaggi, grazie ad alberghi, bar e ristoranti che si trovano vicini alle colonnine dei Super Chargers Tesla.