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Balck and Fluo nest, Collezione di una gazza ladra, 2017

A prima vista armoniche, regolari, rassicuranti, le opere di Alice Padovani affondano le proprie radici in tematiche di grande attualità, facendo uso di elementi organici e di una gestualità ambivalente per dare voce al presente. Nella sua ricerca, un coleottero, una farfalla o uno stelo vegetale diventano metafora di una natura che ormai non appartiene più alla nostra quotidianità, strettamente connessa al vivere urbano. L’intervento dell’artista è allora testo alla ricostruzione di un sistema – sebbene fittizio – nel quale il dato di natura costituisce l’elemento portante. Intorno ad un insetto gioiello, recuperato da vecchie cassette da entomologo, si irradiano composizioni di oggetti e minuterie metalliche, governate da assonanze cromatiche e formali (serie Collezione di una gazza ladra), oppure frammenti ceramici ricomposti in forme archetipe (serie Fracture). Centrale è il gesto: da un lato la spillatura, che non senza una certa violenza richiama la pratica entomologica, dando struttura all’opera; dall’altro la frantumazione volontaria di piatti preziosi appartenenti al passato. Se nell’installazione Solid, recentemente presentata alla Galleria Guidi&Schoen di Genova (mostra premio Arteam Cup 2018), si riconosce il tentativo estremo di preservare la natura, inclusa nel gesso e quindi stabilizzata, nelle opere a parete si assiste alla ricomposizione delle fratture attraverso una memoria immaginata che, come l’oro nella pratica giapponese del kintsugi, esalta l’imperfezione fino a sublimarla.

Fracture gold, serie Fracture, 2018

Alice Padovani
Nasce nel 1979 a Modena, dove vive e lavora.
www.alicepadovani.com

Mostre in corso:
MAD. Monza arte diffusa, a cura di Matteo Galbiati e Kevin McManus, Monza, maggio-settembre 2019

Gallerie di riferimento:
Le Dame Art Gallery, Londra
Guidi&Schoen Arte Contemporanea, Genova