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Un giornalista culturale dell’Avvenire fa un tour per librerie, sale, circoli, a raccontare le sue letture. Le persone che intervengono, invece di acquistare libri o pagare un biglietto, portano con sé generi alimentari, vestiti, oggetti o altro che possa servire a persone in difficoltà, per progetti di solidarietà che vengono presentati dalle Associazioni che li promuovono, prima della conferenza. Questi incontri diventano un libro, di Alessandro Zaccuri, Come non letto (Ponte alle grazie) le cui vendite a loro volta sostengono l’attività di una Onlus. Il libro parla di Classici, è un’avventura godibilissima e acuta nella stagione del grande romanzo, da Don Chiosciotte a Dracula, passando per Il conte di Montecristo, I promessi sposi, Guerra e pace, Moby Dick, con un finale a sorpresa che è una divagazione non propriamente peregrina sulla soglia del labirinto: il romanzo-mondo di Georges Perec, La vita istruzioni per l’uso (Rizzoli). E per chiudere in bellezza con quelli che Pontiggia definiva i contemporanei del futuro, “i libri che non finiscono mai di dire quello che hanno da dire” nella definizione di Calvino, segnalo la recente nuova edizione di un classico dello studio dei Classici: La conversazione infinita. Scritti sull’insensato gioco di scrivere, di Maurice Blanchot (Einaudi), cui la rivista Riga ha da poco dedicato una splendida monografia.