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nazi-gold-train-allegedly-found-in-polandLa seconda guerra mondiale alla fine, un treno nazista carico d’oro, tunnel sotterranei nella Polonia occupata, una confessione in punto di morte. Sono questi gli ingredienti di un’affascinante storia tornata recentemente di attualità: il treno nazista di Walbrzych. Questa è una piccola città della Bassa Slesia, prosperata grazie all’estrazione del carbone. Non lontano da qui, secondo una diceria diffusa fin dalla fine della guerra, sarebbe sepolto un treno carico di tesori trafugati dai nazisti: si parla di 300 tonnellate di oro, gioielli, armi e opere d’arte occultate nei tunnel scavati dai tedeschi stessi sotto le colline circostanti.
Questa leggenda ha avuto fortuna nel corso degli anni, tanto che nel periodo comunista anche l’Unione Sovietica era andata alla ricerca del misterioso convoglio.
Una svolta si è avuta nell’agosto 2015. Un funzionario polacco afferma che due cacciatori di tesori hanno saputo la posizione del treno grazie alla confessione in punto di morte di una persona coinvolta nella vicenda. Una scansione radar, inoltre, rivelerebbe la presenza di un treno nella posizione indicata. Poche settimane dopo l’identità dei due cacciatori di tesori viene resa pubblica: sono il polacco Peter Koper e il tedesco Andreas Richter.
Non sono in pochi a pensare che si tratti di una bufala, tanto che successive ricerche escludono la presenza di un treno. Ma nel maggio 2016 Koper e Richter ottengono l’autorizzazione a scavare dalla ferrovie di stato polacche, proprietarie dell’area. Troveranno il tesoro dei nazisti o solo resti di un tunnel abbandonato?

E arriviamo ai giorni nostri. E’ di pochi giorni fa la notizia ufficiale della fine delle ricerche, infruttuose. Nessun tunnel e nessun treno, e fine della corsa all’oro anche per gli operatori economici di Walbrzych che nell’ultimo anno avevano registrato un’impennata del turismo del 44% rispetto al precedente.