> di Tatiana Salsi
Qual è il core business di Ennova?
Siamo nati per disegnare, sviluppare e rilasciare sistemi che rendano più efficaci il modo in cui le aziende assistono i clienti. Chi si affida a noi può contare su un centro di assistenza specializzato in grado di connettersi in remoto ai loro smartphone, tablet o pc, operando sugli apparati per risolvere i problemi di funzionamento e configurazione. A tre anni dalla fondazione il gruppo rappresenta oggi una realtà che occupa oltre 400 addetti, con un fatturato che supera i 12 milioni di euro.
Che tipo di sostegni e finanziamenti ha ricevuto?
Ennova è nata e si è sviluppata nell’incubatore I3P del Politecnico di Torino: è stata una scelta che ci ha consentito di poter contare su competenze distintive sia per le tecnologie sia per i processi di business. L’intera operazione è stata finanziata dai soci: oltre a me vi sono anche Laura Trentin, Fiorenzo Codognotto e Pier Vincenzo Pellegrino.
Non siete mai stati tentati da un trasferimento all’estero?
Fino a oggi Ennova ha operato sul territorio nazionale: vediamo l’evoluzione verso il mercato estero solamente come un’importante opportunità di sviluppo. Del resto la nostra piattaforma MyHd, che sta alla base di tutte le attività dell’azienda, è già predisposta per erogare servizi verso altri Paesi europei.
Come si promuove Ennova?
I nostri soci provengono tutti da esperienze imprenditoriali e manageriali di successo, e grazie a questo abbiamo goduto da subito di credito da parte dei principali clienti del mercato di riferimento. Alla luce di questo non sono stati fatti fino a oggi investimenti di marketing. Dal punto di vista della comunicazione sono comunque stati molto importanti i riconoscimenti ricevuti: abbiamo vinto il titolo di startup dell’anno sia nel 2013 – dall’incubatore nel quale ci siamo sviluppati – sia quest’anno. Lo scorso 30 maggio, infatti, siamo stati premiati alla Scuola Sant’Anna di Pisa nell’ambito della competizione organizzata da PNICube, l’associazione degli incubatori universitari italiani, in cui si sfidavano le giovani imprese capaci delle migliori performance sul mercato.