di Luana Velardo
“Vendi in maggio e scappa” è uno dei detti più famosi di Wall Street e, come in tutti i motti popolari – che di certo non nascono dal nulla – vi è rinchiusa una buona dose di saggezza. La matematica non mente: dal 1950 a oggi l’indice Dow Jones è salito in media di oltre il 7% durante il semestre ottobre-aprile e di meno dell’1% da maggio a settembre.
Dato che le coincidenze non si ripetono così sistematicamente, proviamo a interrogarci sulle possibili cause di questo fenomeno che vede l’alleggerimento di molti portafogli in maggio.
Le motivazioni sono di natura sia tecnica, sia comportamentale. Maggio è il mese in cui le società pagano ai propri azionisti i dividendi, e questo comporta che chi è azionista difficilmente venderà le proprie azioni fino a quando non si vedrà accreditare il dividendo sul conto. Il mercato, quindi, tende a salire fino a maggio per la legge inesorabile della domanda e dell’offerta: quelli che vogliono vendere stanno aspettando l’incasso del dividendo per presentarsi sul mercato, mentre molti vogliono comprare il titolo proprio prima dello stacco degli utili, come se questi garantissero un facile guadagno e non intaccassero il valore del titolo.
L’avvicinarsi dei mesi estivi, inoltre, porta molti investitori ad alleggerire le posizioni così da pensare alle vacanze senza la preoccupazione di dover controllare le performance dei propri investimenti.
Visto che il mercato è la sommatoria delle decisioni di tutte le categorie di operatori, bisogna considerare anche la presenza della superstizione che si impadronisce dei più inesperti, i quali si lasciano spesso guidare da queste “verità assolute” interpretandole in maniera troppo semplicistica.
Questo è un classico caso di profezia che si autoavvera: la ripetizione di un atteggiamento più o meno fondato e la sua diffusione capillare per via del passaparola rendono vera una previsione sul futuro solo perché è stata fatta.
Nei mercati finanziari l’emotività regna sovrana, e la paura che una certa profezia si avveri contribuisce alla sua stessa realizzazione: se tutti sanno che in maggio è meglio vendere, molti si affretteranno a farlo, i compratori saranno sempre più rari e la statistica si arricchirà di altri casi che andranno a confermare l’ipotesi iniziale.
Chi considera tutte le variabili che concorrono alla creazione dei trend sarà consapevole di questi effetti e darà loro il giusto peso, coordinandoli con quelli delle altre forze presenti sul mercato in un dato momento e facendo tesoro di una delle più significative massime dello scrittore Mark Twain: “Ottobre: questo è un mese particolarmente pericoloso per investire nelle azioni. Altri mesi pericolosi sono luglio, gennaio, settembre, aprile, novembre, maggio, marzo, giugno, dicembre, agosto e febbraio”.
Ecco due buone regole per essere consapevolmente vincenti sui mercati: saper contestualizzare gli eventi e non seguire passivamente le mode senza prima averle attentamente analizzate.