La previsione macroeconomica a medio termine per l’Emilia Romagna, pubblicata a fine marzo, indica che i segni della crisi economica nella nostra regione sono a tutt’ora profondi e saranno duraturi. Il rapporto riduce la stima della crescita reale del PIL per il 2010 da + 1,5% a +1,2%, mentre lascia invariata al + 1 % quella riferita al 2011. In termini reali, nel 2010 il valore aggiunto dell’industria dovrebbe essere risultato inferiore del 16,1 % rispetto al massimo raggiunto nel 2007, quello derivante dalle costruzioni del 10,4 % rispetto al picco del 2008, mentre la perdita per il settore dei servizi, riferita al 2008, dovrebbe essere risultata limitata al 2,4 %. Guardando all’estremo orizzonte di previsione, nel 2013 la perdita del valore aggiunto settoriale rispetto ai massimi sopra citati, sarà ancora dell’11% per l’industria e del 9,9 % per le costruzioni, mentre il valore aggiunto dei servizi avrà superato il precedente massimo del 3,7 %. A registrare un altro segno negativo, l’occupazione: nel 2010 il numero di occupati dovrebbe essersi ridotto ancora dell’1,3 % e ulteriori variazioni negative (- 4%) sono attese per il 2011.
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