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Inizia l’era del cyber-notaio

Di 25/08/2010Marzo 15th, 2023No Comments

di Federico Parmeggiani (Dipartimento di Diritto dell’Economia, Università di Siena)

E’ stato di recente approvato dal Consiglio dei Ministri il Decreto Legislativo che, in attuazione della legge delega n. 69/2009, contiene la disciplina sull’informatizzazione degli atti pubblici. Le novità introdotte non sono di poco conto: d’ora in poi per tutti gli atti per i quali l’ordinamento prescrive la forma di atto pubblico (quali la compravendita di immobili o la costituzione di società per azioni) sarà possibile optare per una stipula in versione informatica e sottoscrivere gli stessi atti in maniera digitale. Il notaio quindi, compiuti i classici controlli preventivi di legalità, provvederà a redigere l’atto come documento elettronico che sarà conservato e reso facilmente consultabile. L’utilizzo di questa innovazione tecnologica sarà rimessa alla scelta delle parti, che potranno comunque continuare ad optare per il tradizionale atto redatto in forma cartacea, ma qualora optino per la versione telematica non dovranno necessariamente disporre di firma digitale in senso stretto, sarà sufficiente una semplice scansione elettronica della propria firma autografa.

Questa nuova modalità di redazione dell’atto non solo non affievolisce alcuna garanzia nei confronti delle parti (la stipula viene comunque compiuta dinanzi al notaio, sul quale gravano i consueti doveri di controllo e certificazione), ma in compenso riduce i tempi e alcuni costi che finora erano sostenuti dalle parti. Ad esempio, coloro che desiderino acquistare casa in un altra città potranno comodamente porre in essere tutte le operazioni e le formalità richieste dinanzi al notaio della propria città, senza la necessità di compiere alcun oneroso spostamento. Inoltre le stesse spese connesse all’introduzione di questa nuova tecnologia, compresa la conservazione degli atti telematici, permangono tutte a carico del notaio e del Consiglio Nazionale del Notariato, senza gravare minimamente sui clienti. Infatti il notaio, una volta ultimata la redazione dell’atto, lo conserverà in un apposito database gestito a livello centrale dal Consiglio stesso che provvederà a metterlo prontamente a disposizione per la consultazione. Questa novità è da salutare con favore per due ordini di ragioni. Innanzitutto per l’efficienza che intrinsecamente apporta al sistema economico; infatti l’applicazione della tecnologia informatica agli atti di compravendita immobiliare e più in generale alle operazioni che sono compiute dinanzi ad un notaio diminuisce sicuramente i cosiddetti “costi informativi” che qualunque soggetto (impresa o privato) che intenda compiere un affare deve preliminarmente sostenere per appurare lo stato di fatto e di diritto dei beni che ne sono oggetto e quindi la sua generale convenienza.

In secondo luogo ritengo sia anche molto importante il segnale che i notai, categoria spesso considerata retaggio di tempi andati o addirittura ostacolo alla libera circolazione della ricchezza, danno per primi alle altre categorie di professionisti. Questa riforma mostra infatti che anche mestieri e professioni che affondano le proprie radici in tempi antichi possono evolversi radicalmente grazie all’avvento delle tecnologie informatiche ed essere sempre più vicine quindi ai cittadini che ne fruiscono, i quali spesso si lamentano della complessità e della scarsa comprensibilità di ciò che ruota attorno ai servizi di consulenza e di certificazione acquistati.

L’auspicio è che questo approccio innovatore sia applicato in tempi celeri anche in materia di contenzioso civile, ambito in cui molti progetti sono in cantiere mentre ancora relativamente poche novità sono state concretamente poste in essere e sono a tutt’oggi fruibili, anche in ragione dello scarso interesse per le tecnologie mostrato da alcune figure delle professioni forensi (sia magistrati, sia avvocati). Se un domani si potesse finalmente giungere ad una situazione in cui gli avvocati non dovranno più muoversi dal proprio studio se non per recarsi in udienza, una situazione in cui siano eliminate le file chilometriche e le ore di attesa passate a richiedere documenti o depositare atti a discapito del tempo e del denaro dei professionisti e dei clienti, una situazione in cui i magistrati siano in grado di ricevere istanze direttamente sul proprio computer e rendere note le proprie decisioni tramite i veloci e sicuri mezzi telematici, certamente non solo il nostro sistema giudiziario ma anche la nostra economia nazionale ne trarrà un enorme giovamento.