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Interviste

Fare… e ironizzare!

By 18/04/2010Marzo 15th, 2023No Comments
  E l'Arca atterrò sul monte Ararat,  e intorno era tutto fango.  E Noè disse: "Signore, ma qui è tutto fango!"  E il Signore rispose: "Dove pensavi di arrivare?  A Porto Cervo?"  (Giobbe Covatta)

E l'Arca atterrò sul monte Ararat, e intorno era tutto fango. E Noè disse: "Signore, ma qui è tutto fango!" E il Signore rispose: "Dove pensavi di arrivare? A Porto Cervo?" (Giobbe Covatta)

di Anna Salami

Fare impresa richiede la capacità di sapersi adattare agilmente a nuovi contesti, il coraggio di puntare sull’innovazione fiutando per tempo le idee giuste sulle quali investire e una sana dose di humor. Uno “modus operandi” che ci illustra bene Giuditta, imprenditrice e instancabile cacciatrice di idee…

Metti una curiosità vivida e tanta determinazione, una formazione fuori dagli schemi e il trasferimento in un nuovo paese, l’Italia, all’età di soli 15 anni. Judita Ondrackova, o più semplicemente Giuditta, come tutti sul lavoro e nella vita privata la conoscono, ha iniziato giovanissima a dar prova delle sue capacità imprenditoriali, di grande intraprendenza e versatilità. Dal marketing alla sicurezza negli ambienti di lavoro, dalla bioedilizia alle energie alternative, la sua attività non ha conosciuto frontiere di genere, così come non ne ha conosciute la costante ricerca di nuove idee alle quali dedicarsi con entusiasmo. Il filo rosso del suo multiforme percorso l’ha tessuto seguendo due regole fondamentali: “non fermarsi mai” e, soprattutto, non prendere la vita troppo sul serio, ma sempre e comunque “sdrammatizzare”. La incontro alla sua scrivania negli uffici della L.N.R., la ditta di cui è titolare, mentre fuori ci sorprende una tardiva nevicata e attorno a noi turbina il vento forte di nuovi progetti.

Giuditta, oggi lei è titolare di un’azienda specializzata nella realizzazione di impianti per la difesa e la salvaguardia dell’ambiente lavorativo. Qual è stato il suo percorso fino a qui? “In realtà, sono tornata, da circa un anno, ad occuparmi dell’azienda dopo un periodo in cui mi sono dedicata ad altre attività, e in particolare a progetti di sviluppo tecnologico per aziende terze. Sono ritornata per rilanciare e rinnovare L.N.R., ma soprattutto per seguire un ricambio generazionale, e aiutare i miei figli che prenderanno in mano l’attività. Ma andiamo con ordine… Ho 43 anni, sono nata in Cecoslovacchia e, adolescente, mi sono trasferita assieme a mia madre in Italia. Qui ho frequentato il liceo scientifico, appena uscita da scuola ho aperto la mia partita Iva e ho iniziato a seguire un corso di marketing a Modena. Erano i primi anni Novanta e gli studi di marketing e comunicazione cominciavano allora a diffondersi. Attraverso il lavoro ho conosciuto mio marito, che aveva quella che allora era ancora una piccola attività. Ho quindi lasciato il mondo della comunicazione per dedicarmi a tempo pieno a questo nuovo progetto. Oggi la ditta mantiene il proprio core business nella produzione di impianti per la tutela dell’ambiente lavorativo, ma ha anche sviluppato rami di attività diversi. In questi tempi di crisi la sicurezza sul lavoro è purtroppo l’ultimo aspetto a cui le aziende pensano e che decidono di mettere a bilancio e proprio per questo ho deciso di dedicarmi alla ricerca di nuovi prodotti e nuove sfide”.

Quali sono gli altri ambiti sui quali ha deciso di puntare e cosa l’ha spinta a investire su quelli in particolare? “Il mio interesse per la tutela della salute si è spostato qualche anno fa in particolare sui temi della salute dell’individuo al di fuori del contesto industriale, orientandosi quindi più a temi legati al benessere e alla bioedilizia. Così qualche anno fa ho creato una società che si occupa di realizzare spazi – isole esterne – dedicati ai fumatori. Dal momento in cui è entrato in vigore il divieto antifumo ho percepito con particolare sensibilità – in quanto ex-fumatrice – le difficoltà e i disagi che si sono venuti a creare per garantire una giusta convivenza tra fumatori e non-fumatori. Sempre qualche anno fa ho cominciato a seguire il tema delle energie rinnovabili e dello smaltimento dei rifiuti e di recente abbiamo stretto una partnership con una società di ricerca giapponese, la Sanyu, che ha messo a punto un prodotto di grande innovazione per lo smaltimento su larga scala dei rifiuti organici. Questo prodotto accelera la loro disgregazione trasformandoli in granulato decomposto, secco e privo di odori, dunque, biomassa con un valore commerciale. Mi sono recata di persona in Giappone presso la Sanyu per ottenere la licenza per la produzione e così ci siamo assicurati l’esclusiva per l’Italia – dove se ne è già cominciato a parlare”.

La cosa che più mi colpisce in ciò che ha finora raccontato è la sua grande versatilità. Cosa ha influito su questo suo tratto distintivo? “In questo sicuramente hanno avuto un ruolo fondamentale i miei genitori: entrambi mi hanno sempre coinvolto molto nelle loro diverse attività stimolando i miei interessi e incoraggiando la mia curiosità e partecipazione in ambiti molto diversi. Mio padre è sempre stata una persona molto dinamica e, posso dire, un innovatore. In Cecoslovacchia era insegnante di ginnastica ed è riuscito a portare nel paese il baseball quando era ancora proibito in quanto sport prettamente americano. Mia madre era direttrice di stabilimenti per le cure termali, ma dal momento che non ha mai voluto firmare il patto con il partito comunista è divenuta medico di base. Per sfuggire alla dittatura e trovare nuove possibilità professionali ha quindi deciso di trasferirsi in Italia e io l’ho seguita. Tutto questo ha avuto un peso rilevante sulla mia formazione”.

Il tempo libero. Quando ne ha un po’ a disposizione, cosa ama fare? “Leggere! Non posso farne a meno. Leggo molto, saggi, romanzi, sempre immedesimandomi completamente nei personaggi. Magari dimenticando il titolo del libro che sto leggendo, ma vivendo intensamente come se fossi io uno dei protagonisti della storia. Per il resto sono un’amante del mare. Amo la Liguria, in particolare, e appena posso prendo faccio la valigia e parto per raggiungere un bello scoglio dove mettermi… a leggere un libro!”.