Skip to main content

Si sta diffondendo, in ogni ambito aziendale, una nuova cultura d’impresa basata anche sulla prevenzione dei principali rischi, con l’introduzione di un apprezzabile meccanismo fatto di esimenti e misure premiali.

La recente introduzione del Codice della Crisi impone all’imprenditore, anche per aziende di piccole e medie dimensioni, di confrontarsi con un complesso di regole che definiscono, a livello di corporate governance, i processi decisionali e, a livello operativo, le funzioni aziendali, le procedure e i processi che consentono l’esecuzione delle decisioni assunte.

Se da un lato le imprese saranno messe a dura prova in termini di tempi e di costi, dall’altro procedure efficienti, strumenti di programmazione e di controllo efficaci e tempestivi e flussi informativi attendibili consentono di ridurre i rischi aziendali e quelli personali a carico di imprenditori e manager.
Inoltre, l’adozione di un adeguato assetto aziendale potrà essere in grado di prevenire e gestire al meglio i rischi finanziari e le crisi aziendali, ma potrà costituire anche la base per la costruzione del modello organizzativo (modello 231) in grado di escludere la responsabilità amministrativa e di proteggere, quindi, l’impresa dalle conseguenze, ad elevatissimo impatto, di reati di varia natura commessi nell’ambito dell’attività d’impresa.

Allo stesso modo, l’imprenditore che si doti, per obbligo o per scelta, di altri strumenti di prevenzione, come un efficiente ed autorevole controllo contabile o un adeguato manuale del transfer pricing, potrà limitare il suo profilo di rischio, risultare più attraente per operazioni di investimento da parte di soggetti interessati e perfino migliorare il proprio rating bancario.