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Al giorno d’oggi, Tutankhamon è probabilmente il faraone più celebre tra tutti i grandi sovrani dell’antico Egitto, fino all’ascesa di Cleopatra. Già questo, di per sé, sarebbe un mistero. Si tratta infatti di un faraone che ascese al trono a soli nove anni e che morì ad appena venti, detenendo quindi il potere per appena dieci anni. Il suo fu un periodo di governo relativamente tranquillo, difatti non dovette combattere nemmeno una battaglia e sotto il suo dominio non venne eretto nemmeno uno dei grandi templi che sono arrivati fino a noi. La sua enorme celebrità è dovuta alla scoperta, nel 1922, della sua tomba perfettamente intatta e corredata da uno strabiliante tesoro.
Tra gli oggetti di questo tesoro, in particolare vi è un pugnale in ferro, che ai tempi era un metallo più prezioso dell’oro. L’arma doveva essere una delle dotazioni più importanti del corredo funerario, infatti venne rinvenuta tra le bende della mummia. Pochi anni fa il pugnale è stato analizzato ai raggi X da una equipe italo-egiziana, che ha stabilito con certezza che la lama sia stata forgiata con un tipo di ferro ricavato da un meteorite. In effetti nel deserto egiziano era già stato individuato un cratere anomalo compatibile con un evento simile, e in alcuni papiri dell’epoca si parla di “ferro caduto dal cielo”. Una sorta di dono extraterrestre al sovrano di una civiltà con diversi punti di contatto con mondi lontani? Anche se così fosse stato, non servì molto al povero Tutankhamon, morto giovanissimo e probabilmente anche miserevolmente: di malaria.