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Fare fotografia senza utilizzare (in alcuni casi) la macchina da presa. È questo il caso di Alessandra Calò , artista reggiana d’adozione che impiega da sempre nelle sue opere radiografie, lastre di recupero e materiali d’archivio. Anche nei progetti in cui non usa la macchina fotografica – come in Secret Garden, da poco presentato alla Cubo Gallery di Parma – ciò che colpisce è la capacità di scrivere con la luce. L’immagine finale nasce, infatti, negli occhi di chi guarda. Dentro diverse scatole, sono inseriti negativi su lastra di vetro raffiguranti donne del passato, unitamente a piccoli erbari: la luce si accende e i due elementi si fondono, supportati dal contributo letterario di tante autrici che hanno aderito al progetto per dare voce a vólti senza nome. Sulle tracce di Emily Dickinson, tra amore per la natura ed esercizio segreto dell’arte (tutti i testi sono chiusi in un cassetto che deve essere aperto dallo spettatore), Alessandra Calò costruisce un’installazione ambientale caratterizzata da una vegetazione “esplosa”, che esce dalla sede preposta per allargarsi alla galleria, trasformata in stanza della memoria. Dopo la mostra parmigiana, curata da Andrea Saltini con un testo di Marta Santacatterina, Secret Garden farà tappa a Madrid, presso l’Istituto Italiano di Cultura. Sarà invece presentato a Ginevra, Kochan, un nuovo progetto che trae origine dai documenti d’archivio resi recentemente disponibili dalla New York Public Library. Storia di un corpo…

 

Alessandra Calò
Nasce a Taranto nel 1977. Vive e lavora a Reggio Emilia.
www.alessandracalo.it

Di recente ha presentato:
Alessandra Calò, Secret Garden, a cura di Andrea Saltini, Cubo Gallery, Parma.

Galleria di riferimento:
Per Capita, Carpi (MO)
http://percapitaartecontemporanea.it
VisionQuest 4rosso Contemporary Photography, Genova
www.visionquest.it