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“Per il primo perché abbiamo sempre una buona risposta. Al secondo diventa già più difficile rispondere. Al terzo ti rendi conto che, in effetti, non sai perché fai quello che fai.” Così si esprime Ricardo Semler, Ceo di Semco, da cui possiamo trarre un suggerimento molto prezioso anche per gli investimenti in Borsa.
Quante volte ti sei ritrovato nel portafoglio strumenti finanziari di cui in realtà sapevi ben poco?
I numeri parlano chiaro. Un esempio fra tanti: 100 milioni di euro si sono volatilizzati solo sui certificati sulla lira turca e solo negli ultimi mesi.
Se si viene ingolositi da presunti facili guadagni, laute cedole o semplicemente se si casca nelle trappole della fantasiosa industria finanziaria e ci si fa bastare la risposta al primo perché, naturalmente la più superficiale, il rischio di cadere e farsi male è altissimo.
Tutti quelli che sono inciampati nella moda della lira turca, avrebbero potuto chiedersi, ad esempio: “perché voglio investire proprio sulla lira turca? È in linea con il mio profilo di rischio, le mie conoscenze specifiche sulle valute e sulla situazione economico-politica del paese?”. E poi: “perché scelgo proprio questo certificato tra tutti quelli proposti? So come funziona? Ho una via di uscita se le cose si mettono male? Questa operazione si integra intelligentemente con il resto del mio portafoglio?” E infine: “perché sto investendo? (per guadagnare, per dimostrare qualcosa a qualcuno, per recuperare errori precedenti…)
La lista di domande potrebbe estendersi a lungo. Dubito che i tanti – troppi – sprovveduti crollati sulla lira turca si fossero interrogati su cosa stessero facendo, altrimenti tanta ricchezza non sarebbe svanita nel nulla. E tu ti chiedi almeno tre perché prima di agire?