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L’arte islamica si sviluppa tra il VII e il XVII secolo. La sua è senza dubbio il basarsi su fondamenti religiosi e dottrinali. La maestria nelle decorazioni, la ricerca per il dettaglio, la lavorazione minuziosa, la sensibilità nell’uso dei colori, la magia delle luci e delle ombre, sono i concetti fondamentali sui quali si basa tutta l’arte islamica. Gli intricati disegni ornamentali delle tassellature sono ciò che principalmente caratterizza quest’arte.
Gli scienziati la chiamano una “geometria quasi cristallina”, paragonabile alla struttura di un cristallo ma con una simmetria che non si ripete mai nello stesso modo. Ciò deriva da avanzate conoscenze matematiche. Gli importanti apparati decorativi, di carattere logico-matematico, si presentano come una sorta di linguaggio cifrato. I mosaici, gli intarsi, l’alternanza ritmica dei colori e le delicate trame dei motivi floreali si sviluppano su rigorosi disegni geometrici.
Questa creatività nell’ambito della geometria, dell’ornamento, della calligrafia, la rappresentazione di alternative astratte alla rappresentazione oggettiva, suggeriscono associazioni ad immagini sotto intese, che altro non sono che il frutto dell’iconoclastia. Il rischio di idolatria ha generato un sospetto verso tutte le arti in generale; il divino viene, infatti, rappresentato in letteratura mai in pittura tranne che in rarissime eccezioni.
Tutto ciò ricopre questa cultura di un sofisticato velo di mistero, che contribuisce a renderla più affascinante che mai. In mezzo alla desolazione del deserto, agli spazi infiniti fatti di solitudine e luci accecanti, privi di tempo e movimento, come per incantesimo fiorisce la vita, grazie all’opera dell’uomo che per merito della sua intensa fede, ha imparato a sopravvivere e convivere anche in situazioni di estrema difficoltà.