La recente disfatta calcistica della nostra Nazionale riporta alla mente come i film sul pallone, nel nostro paese calciocentrico, siano pochi e di poco spessore, da Gli eroi della domenica di Mario Camerini (1953), con Raf Vallone, che aveva realmente giocato in Serie A, a Il presidente del Borgorosso Football Club (1970) o L’allenatore nel pallone (1982), con l’unica parziale esclusione di Ultimo minuto, diretto nel 1987 da Pupi Avati, con un grande Ugo Tognazzi.
A livello internazionale dominano prevedibilmente gli inglesi, con prove appena potabili (Sognando Beckham, Il maledetto United, Febbre a 90°) e in qualche caso memorabili (Il mio amico Eric di Ken Loach, 2009).
Una citazione affettuosa va a Fuga per la vittoria di John Huston (1981), che ha la iattanza di includere ralenti, gol memorabili, Pelè, Ardiles, Stallone in porta, scorrettezze ed eroismi all’interno di un film sulla seconda guerra mondiale.
E’ naturale, peraltro, che il cinema, in genere, prediliga gli sport individuali come boxe, tennis, ciclismo, più facilmente drammatizzabili, rispetto a quelli di squadra, a rischio di maggior dispersione narrativa. Almeno finché un grande genio non mi smentirà.