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Esiste qualcosa di più astratto del concetto di benessere? L’Organizzazione Mondiale della Sanità lo descrive come ”lo stato emotivo, mentale, fisico, sociale e spirituale che consente alle persone di raggiungere e mantenere il loro potenziale personale nella società”: una definizione dal retrogusto indistinto, poco rivelatore. Eppure, raggiungere questo stato è questione di gesti estremamente concreti. Lo sanno bene a Spire, una giovane impresa che, in pochi anni, dalla provincia di Reggio Emilia è diventata leader nel settore della diagnostica di laboratorio, specializzandosi nella produzione di kit per la rilevazione delle intolleranze alimentari. È per amore di concretezza, ricorda la vicepresidente Jessica Giusti, che tutto è iniziato: «Una sera ci siamo detti che saremmo stati in grado di creare autonomamente i kit diagnostici che, nel laboratorio dove lavoravo allora, dovevamo comprare all’estero – ricorda Jessica – In dieci giorni io e Stefano Giacomucci, presidente di Spire, abbiamo trovato un finanziamento e avviato il tutto assieme a Fabio Borziani, chimico e attuale responsabile della produzione». Dopo diciotto mesi di sperimentazioni «nella taverna di casa è nato un test creato da zero: una piastra che permette una lettura poco costosa delle reazioni agli antigeni alimentari, basata su una metodica computerizzata, capace di restituire risultati ripetibili e verificabili». Per Spire, questo è stato solo il primo passo: «Nel 2009 abbiamo aperto un punto prelievi – ricorda Jessica – e un laboratorio di analisi dove eseguiamo in service per tutta Italia i test che produciamo; dopo la vittoria del bando ReUp, poi, abbiamo iniziato a creare una macchina per automatizzare completamente le operazioni di analisi in laboratorio». Quattro anni dopo, Spire ha nelle sue sale il prototipo di quel macchinario, ma la ricerca di nuovi ambiti in cui operare non si esaurisce. Dal nuovo progetto pronto per essere presentato alle fiere del settore, agli impegni nelle associazioni di categoria, con una costante attenzione alla formazione, ecco il diario di un mese passato con Jessica Giusti.

GIOVEDÌ 2 MAGGIO, ORE 18
Gli impegni in Spire sono molti, specialmente in un periodo in cui si stanno concretizzando diversi progetti. Ma Jessica non ha voluto rinunciare alla sua militanza in Cna: «Sono nel direttivo provinciale, in quello dei Giovani imprenditori e in quello dell’area Ceramica – racconta – Faccio parte anche del comitato Impresa Donna e del consiglio di amministrazione di Ecipar, la struttura che si occupa di formazione e servizi innovativi per le Pmi». La sua agenda, senza dubbio, deve essere molto piena, ma «il tempo di fare tutto si trova – rassicura Jessica – L’impegno in Cna mi ha dato tanto anche in termini di relazioni e di confronto». D’altra parte, prosegue, «l’esistenza di un soggetto che supporti le imprese è fondamentale, specialmente in un momento in cui né le istituzioni né le banche sembrano voler tener conto delle reali dinamiche con con ciascun imprenditore deve fare i conti ogni giorno». Un esempio? «Noi abbiamo sempre patito il problema del rating: avendo spesso a che fare con insoluti, la nostra valutazione di affidabilità non è mai stata sufficiente a ottenere finanziamenti. E questo è assurdo, soprattutto perché ogni anno il nostro bilancio cresce e il fatturato raddoppia. È per affrontare problemi simili che le imprese hanno bisogno di un ente che le sappia sostenere».

MARTEDÌ 7 MAGGIO, ORE 12
Per due mattinate la vicepresidente di Spire è tornata in classe: non come studentessa, ma dal lato opposto della cattedra. Dopo un incontro con oltre duecento ragazzi all’istituto Gobetti di Scandiano, oggi è stata la volta della sua vecchia scuola, il Bus Pascal di Reggio Emilia. Gli studenti le hanno raccontato i loro sogni («qualcuno ha detto di voler fare il botanico, altri semplicemente di voler essere felici»), e ne hanno avuto in cambio incoraggiamenti e consigli su come affrontare i colloqui di lavoro: «Ho voluto spiegare ai ragazzi che non c’è solo la crisi, e che non devono farsi abbattere ancora prima di iniziare: ognuno ha la responsabilità di costruire il proprio futuro – afferma – L’importante è portare a termine ciò che si inizia e non aver paura dei cambiamenti». Consigli che arrivano direttamente dal proprio vissuto: «Ho sempre avuto lo studio come priorità, mi piaceva la biologia ma mi sembrava un campo dagli sbocchi incerti – ricorda Jessica – Ero, e sono, molto determinata: ho iniziato a lavorare ancora prima di laurearmi, a 23 anni sono entrata nel mio primo laboratorio e a 25 ho iniziato a firmare referti. Pensavo di aver trovato il lavoro della mia vita, e invece mi stavo solo facendo le ossa. Una volta arrivata qui sono rimasta in laboratorio solo nei primi cinque mesi, e poi sono uscita a vendere. La verità è che quello che facevo prima non mi manca: mi piace fare tutto».

VENERDÌ 10 MAGGIO, ORE 15
Secondo l’anagrafe canina in Italia ci sono sei milioni di cani, e i gatti sono anche più numerosi: un piccolo esercito di creature, e di padroni che vogliono prendersene cura. «Esistono numerose connessioni tra le patologie di cani e gatti e possibili cause di natura nutrizionale: per primi in Italia, abbiamo creato test diagnostici ad hoc – spiega Jessica – Per oltre un anno abbiamo lavorato la facoltà di Medicina veterinaria dell’Università di Parma, ed entro fine giugno commercializzeremo il prodotto. Stiamo definendo gli ultimi accordi, e molto probabilmente creeremo una newco con l’obiettivo futuro di estendere il kit non solo a cani e gatti, ma anche ad altri animali».

SABATO 18 MAGGIO, ORE 19
L’appuntamento con uno dei più importanti eventi internazionali del settore agroalimentare è imprescindibile: «Abbiamo lavorato per giorni – spiega Jessica – per preparare tutto il materiale da distribuire a medici, farmacisti, nutrizionisti, buyer che frequentano la manifestazione». Il convegno, però, è stato per Jessica anche un’occasione di partecipare a seminari e investire sulla formazione: «Il nostro è un mondo dove bisogna essere costantemente aggiornati – racconta – Un giorno i metodi che usiamo ora potrebbero cambiare, e conoscere le novità è il modo migliore per poter creare prodotti sempre all’avanguardia».

MERCOLEDÌ 22 MAGGIO, ORE 9

Assieme al congelamento della rata di giugno dell’Imu, nei giorni scorsi il governo Letta ha spiegato che mancano i due miliardi necessari a evitare l’aumento di un punto percentuale dell’Iva dal primo di luglio. «Anche per noi l’aumento avrà conseguenze pesanti – denuncia la vicepresidente – perché fatturiamo quasi esclusivamente esentato in base all’articolo 10 ma acquistiamo tutto con Iva»; dover comprare forniture a prezzi più alti avrà quindi un peso sul bilancio dell’impresa. Sull’Imu, il giudizio della Giusti è sospeso: «Al momento non abbiamo immobili, quindi l’esenzione non ci riguarda da vicino. Penso però che sia un gesto importante, che arriva in un periodo molto difficile per le aziende. Allo stesso tempo mi rendo anche conto che le amministrazioni comunali sono in ginocchio e avrebbero bisogno di quelle entrate: si dovrebbe trovare un giusto equilibrio nella tassazione».

E domani?
Dal prossimo anno Spire si rivolgerà in maniera strutturata oltre confine, per cercare nuove opportunità: «È una svolta necessaria per far fronte alla crisi – conferma la Giusti – Stiamo cercando diverse partnership, e l’obiettivo è di impostare il nostro mercato all’estero entro la fine dell’anno per essere operativi a partire dal 2014. Già nel 2012 sono stata a Shanghai e a Düsseldorf per le fiere del settore, e ho iniziato a stringere relazioni importanti». Nei suoi occhi, una determinazione incrollabile, quella di chi crede profondamente in ciò che fa: «Siamo una squadra – spiega – Siamo tutti giovani, e stiamo crescendo insieme: ogni contributo è importante. A livello dirigenziale Stefano rappresenta la parte creativa e organizzativa, Fabio quella produttiva; io, invece, sono il cuore-motore. Quando credo in qualcosa non mollo mai». E vedendo quello che hanno creato in questo laboratorio in pochissimi anni, partendo da zero, non stentiamo a crederle.