
Spesso un artista viene associato a uno specifico linguaggio. Nel tuo caso esistono alcuni nuclei tematici, analizzati attraverso diverse forme espressive, dalla performance al video, senza dimenticare tessitura, scultura e collage. Uno dei materiali ricorrenti è la carta: ondulata nelle opere bidimensionali, stratificata nelle sculture in cartapesta. Quale significato associ a questo supporto? Esiste un rapporto tra la carta e il colore bianco che spesso ritorna nel tuo lavoro?Ho utilizzato spesso cartone e cartapesta per le sculture perché prediligo materiali poveri e di recupero. Mi piace attuare una trasformazione su una materia considerata rifiuto. Nel caso delle maschere in cartapesta c’è un valore aggiunto, che è quello della stratificazione. Foglio dopo foglio la maschera prende forma, e questo mi fa pensare ai segni che si imprimono sui volti, suggerendone le esperienze e i temperamenti. Ho utilizzato il colore bianco come un grande metaforico foglio di carta, entro il quale si è svolta tutta la mia ricerca tra il 2007 e il 2011. Il colore, come i mezzi con i quali mi esprimo, sono elementi simbolici strettamente legati alle azioni performative; sono dei veicoli che mi aiutano a costruire la performance.