Diamonds are a girl’s best friend, cantava Marilyn. Certo, i diamanti hanno il loro indiscutibile fascino, ma esistono forse altre girl’s best friend. E correttamente parliamo al plurale perché nessuna si accontenta di possederne una sola. Di cosa stiamo parlando? Semplice, delle borse. Tutte le donne ne hanno il guardaroba colmo e, nel mucchio, ce n’è sempre una che ha un posto speciale nel loro cuore. Ma a differenza dei diamanti, le borse non sono per sempre: anche per loro gli anni passano e lasciano segni.
Da semplici considerazioni come queste sono partiti due giovani imprenditori, Alberto Loiacono e Lorenzo Herrnhut Girola, offrendo on line (www.spa4bag.biz) una serie di servizi, che sta riscuotendo un certo successo. Spa4bag si chiama, il menù di trattamenti per selleria pregiata che promette di dare nuova vita a borse, portafogli e cinture con qualche acciacco. «L’idea – ci spiega Alberto Loiacono – è nata in seguito ad un’esigenza che ritenevamo potesse essere interessante per il mercato: dare una seconda vita a oggetti che sono preziosi sia per il loro valore intrinseco, sia per il fatto che chi li possiede, ne ha generalmente anche un attaccamento emotivo».
Abilità ed esperienza artigiane al servizio dei nostri feticci, quindi. «Tutto questo – sottolinea Loiacono – si incrocia naturalmente con la riscoperta del vintage che ha invaso negli ultimi anni, la moda in tutto il mondo».
Ma cosa spinge una donna a mandare la propria borsa in una Beauty Farm? Il valore economico della borsa in sé o il suo valore affettivo? Entrambi, ci spiega Loiacono: «Il valore economico delle borse che ci vengono affidate va dai 1.000 ai 7.500 €: trattiamo regolarmente borse di Hermès come Birkin e Kelly, e ultimamente moltissime Chanel. Il valore affettivo è assolutamente paragonabile a quello economico, visto che ci è capitato che ci mandassero borse non griffate, ma a cui il cliente teneva in modo così particolare da essere disposto a spendere qualsiasi cifra».
Quando si parla di borse griffate, inevitabilmente il pensiero corre ai tanti falsi che si trovano in giro. Come vivete il problema del falso? «Se si è consapevoli di non possedere un pezzo autentico, difficilmente si usufruisce dei nostri servizi – precisa Loiacono – Di falsi quindi ce ne vengono inviati davvero pochi e sono per lo più falsi “inconsapevoli”. C’è anche da dire che se una borsa è chiaramente contraffatta non ci sentiamo di affrontare il lavoro, per due motivi: innanzitutto perchè i trattamenti su materiali di qualità non certificata, danno risultati diversi; poi c’è da dire che siamo certi di offrire un servizio migliore al cliente confessandogli che il pezzo inviatoci non è originale, piuttosto che facendogli investire soldi “inutilmente”. Devo dire che in certi casi anche per noi è difficile comprendere se le borse siano contraffatte o meno: sul mercato esistono copie molto simili all’originale. Ma la maggior parte delle volte è facile riconoscerle senza ombra di dubbio».
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