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Sarebbe troppo facile parlare di crepuscolo dell’arte e della cultura. Ci guardiamo intorno e vediamo tagli ai finanziamenti per il mondo artistico, teatri che stentano a mantenere una programmazione dignitosa o addirittura chiudono, penuria di mostre di buon livello etc.

Nella realtà dei fatti, quindi, il crepuscolo è già una notte inoltrata. Ma bisogna saper scindere: cultura e movimento culturale, politica e gestione della cultura.

In realtà nel mondo degli artisti, giovani e meno giovani, la luce è splendente. Saremmo in una piena giornata di estate inondata di sole.
Giovani pittori, scultori, artisti di avanguardia, cantanti, musicisti danno una grande vitalità al settore culturale. Propongono idee nuove, mettono a disposizione il loro talento, studiano, lavorano si preparano. Combattono e sperano. Sperano in un futuro, per quanto difficile, che sappia capirli, apprezzarli, sostenerli.

A questa luce di talenti si contrappone però il buio pesto delle politiche culturali. E’ vero il periodo è difficilissimo economicamente e questo non depone a favore. In altri paesi, però, dove la crisi economica è stata altrettanto grave, l’investimento in cultura è addirittura aumentato, con l’idea che potesse rappresentare un’occasione concreta di far ripartire la macchina economica. A ragione.

In Italia e nella nostra Regione è ora fondamentale trovare la voglia e la capacità di individuare i talenti, di formarli, di valorizzarli.
è necessario sostenere e finanziare scuole di formazione serie, progetti con obiettivi concreti, eventi che davvero valorizzino talento e competenza. è necessario non disperdere i pochi fondi, ma al tempo stesso non chiudersi nella logica dei soli grande eventi.
La politica, come anche i mecenati privati, devono darsi il tempo di conoscere, approfondire, comprendere cosa davvero valga la pena di essere finanziato e promosso. E poi, come è umano, si potrà sbagliare ma si deve avere il coraggio di scommettere sulla cultura e anche sul nuovo che la cultura può dare.