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A soli diciotto anni, la modenese Cecilia Camellini è già una delle promesse del nuoto mondiale. Non vedente, Cecilia gareggia nella categoria S-11 (cieco assoluto) e il suo palmarès è impressionante. Due medaglie d’argento alle Paralimpiadi di Pechino 2008 nei 100 e nei 50 stile libero. Ad agosto ai campionati mondiali ha ottenuto il record del mondo e la medaglia d’oro nei 100 stile libero (tempo di 1′ 08″ 56) e nei 100 dorso (1′ 19″ 78) e la medaglia d’argento nei 200 misti e nei 50 stile libero. Altra medaglia d’oro agli Europei del 2009 nei 100 stile libero e argento nei 50 stile libero. Un successo in ascesa il suo, come dimostra anche la sua partecipazione a settembre a Roma al 90° anniversario dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, dove è stata scelta come unica rappresentante femminile del mondo sportivo. Per conoscere meglio questa giovane campionessa e capire come riesce a destreggiarsi tra scuola e impegni sportivi le abbiamo posto qualche domanda.
Come ti presenteresti a chi ancora non ti conosce?
Cecilia, 18 anni, molti dei quali passati dentro una piscina. Al momento sono in quinta liceo e quel poco tempo libero che mi rimane lo dedico alla lettura o alle amiche.
Quindi l’anno prossimo avrai la maturità?
Sì. Speriamo che vada bene, anche perché ci sono gli Europei a luglio: prima faccio la maturità poi vado alle gare. Dopo di sicuro farò l’Università. Pensavo a Lettere, ma sono indecisa.
Studi e ti alleni. Come fai a conciliare queste due aspetti della tua vita?
La mattina sono a scuola e al pomeriggio nuoto per due ore. Torno a casa verso le 17 e fino alle 20 mi dedico allo studio. Durante la settimana mi rimane davvero poco tempo, però è un sacrificio che faccio volentieri: finché arrivano i risultati, uno è motivato a sacrificarsi.
Come ti sei avvicinata al nuoto?
Ho cominciato a fare i primi giochi in acqua verso i tre anni, perchè mio fratello già nuotava e anch’io volevo provare. Da lì ho cominciato ad imparare le prime cose e poi a 11 anni sono passata alla società Tricolore di Reggio, per cui nuoto tuttora, e insieme ad Ettore Pacini, il mio primo allenatore, abbiamo deciso di fare diventare questa attività sempre più importante.
Dove ti alleni? Cosa ne pensi degli impianti sportivi di Modena e Reggio?
Ultimamente faccio meno allenamenti a Reggio: la mia società ha trovato una piscina a Modena e mi alleno lì, così sono più vicina a casa. Comunque bisogna considerare che io occupo da sola una corsia e una piscina fa fatica a concedere una corsia ad una sola persona. Devo dire comunque che dopo gli impegni di Pechino mi vengono più incontro, ma si fa sempre un po’ fatica.
Ci puoi descrivere i tuoi allenamenti?
Il mio allenatore è sul bordo della piscina e ha in mano un bastone per non vedenti con in cima una pallina di gommapiuma. Quello che deve fare è darmi un colpetto sulla testa prima del muretto: lui mi segnala il muro e io faccio la virata. Dopo le Paralimpiadi di Pechino ho cambiato allenatore e adesso è Alessandro Cocchi.
Tra tutti i premi che hai vinto, ce n’è uno a cui sei particolarmente legata?
Le medaglie paralimpiche di Pechino sono qualcosa di speciale perchè le Paralimpiadi sono, già di per sé, una gara tutta particolare. Sono però particolarmente fiera del record del mondo nei 100 stile libero.
Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?
Gli Europei 2011 sono un punto di passaggio, perché quest’anno non riesco ad allenarmi bene a causa della maturità. Obiettivo principale comunque è Londra 2012.
Che consigli daresti a chi si vuole avvicinare al nuoto o allo sport in generale?
Lo sport è importante perchè aiuta a rafforzare il carattere, ad acquistare autostima e a comprendere cosa vuol dire gioco di squadra. Anche se fatto a livello non agonistico, può aiutare a vivere meglio. Nel mio caso lo sport fa parte da troppo tempo della mia vita: non riuscirei più a farne senza.