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Nel racconto Il Cronoscopio, del 1956, Isaac Asimov immaginava un visore che consentiva di visualizzare eventi avvenuti nel passato o in altre epoche. Sedici anni dopo, nel 1972, un articolo pubblicato sulla Domenica del Corriere fa pensare che questa invenzione sia diventata realtà. Il settimanale riporta infatti un’intervista a padre Pellegrino Ermetti, un monaco benedettino esperto di musica antica, nonché esorcista ufficiale della Diocesi di Venezia.
Padre Ermetti sostiene di essere al lavoro fin dagli anni 50 su un cronovisore, realizzato in collaborazione con dodici scienziati, tra cui ci sarebbe stato persino Enrico Fermi (che al momento della pubblicazione della notizia era già deceduto). L’invenzione, come rivela il nome, avrebbe consentito di osservare direttamente episodi avvenuti anche secoli prima, sfruttando non meglio identificate tracce energetiche lasciate dal passaggio di cose e persone.
Sempre secondo il racconto del frate benedettino, l’invenzione gli avrebbe consentito di assistere a diversi eventi passati, tra cui un discorso di Mussolini, un proclama di Napoleone e persino un’orazione di Marco Tullio Cicerone al Senato romano. Ma Padre Ermetti non si ferma qui: si spinge persino a fornire alla rivista un’immagine di Gesù Cristo, che sostiene di avere scattato attraverso il cronovisore.
L’epilogo della vicenda non si rivelerà così entusiasmante: Ermetti non sarà mai in grado di mostrare la sua invenzione, mentre la presunta foto di Gesù risulterà essere stata scattata a una statua lignea conservata presso il santuario dell’Amore misericordioso di Collevalenza, in provincia di Perugia.