Il disastro di Ustica costituisce uno spartiacque netto, come la strage di Bologna, come il caso Moro. Una separazione generazionale tra chi c’era, e dunque ricorda, e chi non c’era, ma dovrà comunque fare i conti con una storia costellata di nodi tragicamente irrisolti. Scritture e riscritture, romanzi e opere d’arte (si pensi a Boltanski e al Museo per la Memoria di Ustica) come chiave di lettura per un passato fortemente radicato nel presente. In questa linea, si pone il progetto Inventarium dell’artista e performer marchigiano Giovanni Gaggia che celebra sostanzialmente il ritorno alla vita. Nel libro Maretti Editore, con poesie di Davide Quadrio, una storia fatta di parole e di cose che prendono corpo a partire da macchie magre di sangue e segni a matita su fogli di carta cotone. Accanto ai disegni, la performance Quello che doveva accadere (2015), in cui Giovanni Gaggia ricama su un telo scuro parole non dette e verità volutamente mistificate, ricomponendo, nel tempo, le fila della memoria. Una memoria molteplice, che comprende le vite delle vittime, i loro oggetti, le loro famiglie, ma anche altre storie, come quella di Aldo Davanzali, azionista di maggioranza di Itavia, la compagnia aerea divenuta tristemente famosa per la strage di Ustica e successivamente affossata dai debiti. A lui è dedicata l’ultima lettera della performance, la “e” di “accadere”, il ricamo che, sotto l’Arco di Traiano ad Ancona, sua città natale, concluderà l’arazzo e l’intero progetto, rivolgendo lo sguardo al futuro.
Giovanni Gaggia
Nasce nel 1977 a Pergola (Pu), dove vive e lavora.
www.giovannigaggia.it
Eventi:
OSTRALE’Biennale. 11. Esposizione Internazionale d’Arte Contemporanea, Dresda, 28 luglio – 1 ottobre 2017.
Galleria di riferimento:
Maria Livia Brunelli home gallery, Ferrara
www.mlbgallery.com