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sala2Più di 200 tra imprenditori e quadri di imprese e realtà produttive dell’Emilia Romagna hanno partecipato giovedì pomeriggio, all’Auditorium Marco Biagi di Modena, al convegno Conoscitestesso4. La giornata organizzata da Kaiti expansion e Fondazione Gtechnology, con il sostegno del main partner Fideuram Private Banking, ha fornito indicazioni importanti e punti di vista originali sul tema dell’Industria 4.0, la fase di profonda trasformazione che il sistema produttivo sta attraversando a livello internazionale, e che porterà ad un nuovo tipo di fabbrica intelligente, grazie a macchine “pensanti”, interconnesse e collegate ad internet, in grado di gestire flussi di “big data” e dialogare tra loro.

Gli interventi sono stati gestiti dal giornalista Massimo Panarari, e sono stati aperti da Davide Caiti, Presidente di Kaiti expansion, e Cristiano Benassati, Presidente di Gtechnology, che hanno spiegato il senso dell’iniziativa: “Le imprese, soprattutto quelle medie e piccole che rappresentano la forza trainante dell’economia italiana, si trovano senza dubbio davanti un periodo di sfide, in cui non potranno assumere un atteggiamento attendista ma dovranno gestire importanti trasformazioni. Due elementi saranno fondamentali in questo processo: il primo sarà quello di continuare a valorizzare l’elemento umano, che anzi assumerà un ruolo ancor più centrale. Il secondo sarà quello di fare rete, e appoggiarsi a realtà in grado di fornire strumenti agevoli e pratici per affiancare i passaggi più complessi. L’idea alla base di questo convegno era proprio questa, e segnalare la nostra disponibilità ad essere partner delle imprese che intendono innovare”.

Il primo intervento è stato quello dell’ospite d’onore del Convegno: Santo Versace, il Presidente della Gianni Versace Spa, e cofondatore della maison di famiglia. “Per qualsiasi rivoluzione e processo innovativo – ha affermato Versace – la base deve essere una educazione e formazione solida, quindi il mio convincimento è che questi processi debbano partire fin dalle scuole. E anche se può sembrare un paradosso, in Italia dobbiamo valorizzare fortemente quelle capacità antiche, il saper fare con le mani, che hanno fatto la fortuna del made in Italy nel mondo”. Versace ha anche benassati-versace-caitivoluto ricordare le radici sartoriali del fratello Gianni, che proprio il 2 dicembre avrebbe compiuto 70 anni.

Sono stati davvero di alto livello gli interventi dei relatori, che hanno seguito un punto di vista originale di approccio all’Industria 4.0, proprio sul ruolo delle persone in queste nuove fabbriche intelligenti. Industria 4.0 e Organizzazione aziendale. Guido Caselli, Direttore del Centro studi e ricerche di Unioncamere Emilia Romagna, ha fatto il punto sulla situazione attuale, che vede l’Italia piuttosto indietro come parametri economici, ma che ora potrà far leva sul piano di investimenti predisposti proprio per l’innovazione nelle industrie.

Francesco Venier, Docente dell’Università di Trieste e al MIB Trieste School of Management, ha parlato della trasformazione del lavoro, illustrando con molti esempi le applicazioni della Industria 4.0 siano già riscontrabili in oggetti di uso comune, dall’aspirapolvere automatico all’automobile self-driving, fino ad arrivare al computer “intelligente” Ibm Watson, arrivando a parlare di “umanesimo tecnologico”: una nuova condizione caratterizzata dalla trasformazione continua dei settori e dei modelli di business abilitata dalla terza piattaforma dell’innovazione.

Riccardo Trecciola, Lead Researcher del Lab di Neuromarketing Gtechnology, ha parlato di Industria 4.0 e Neuromarketing, e sulle possibilità di misurare l’efficacia della comunicazione per migliorare le decisioni aziendali. Tatiana Mazali, sociologa, docente al Politecnico di Torino e ricercatrice Torino Nord Ovest, ha affrontato il tema “uomini e macchine nella fabbrica digitale”, parlando anche della passione e dell’inventiva di cui ci sarà bisogno nei nuovi modelli economici avanzati, perchè complessità dei cicli produttivi e capacità comunicative delle macchine richiedono sempre di più funzioni che danno intelligenza al capitale tecnologico: “Le macchine intelligenti rimangono fredde, devono essere dotate di capacità calde”. Alberto Improda, sala1managing partner dello Studio Legale Improda, ha parlato di come l’uomo dovrà essere al centro dell’Industria4.0, e di come in Italia la declinazione di questi nuovi paradigmi industriali non potrà essere slegata dal vero, enorme patrimonio che contraddistingue il nostro Paese: la cultura e l’arte.

Stephane Vacher, Responsabile Comunicazione Fideuram, e Anthony Smith, Executive Business Coach, hanno dialogato sull’importanza per le aziende di preparare il futuro, sia dal punto di vista economico, che per quanto riguarda gli asset e la trasmissione generazionale dell’impresa, arrivando alla necessità di apportare i cambiamenti per affrontare l’Industria 4.0 in tempi rapidi, così da essere in linea con il mercato internazionale e poter anche accedere al consistente piano di investimenti predisposto dal Governo per i prossimi anni: 13 miliardi tra il 2017 e il 2019, con molte opportunità già attivate anche dalla Regione Emilia Romagna come ha illustrato Luciana Serri, Presidente della Commissione regionale per le Politiche Economiche.

Gli atti del convegno saranno messi a disposizione nei prossimi giorni sul sito www.conoscitestesso.info.