È trascorso più di un anno da quando su tutti i giornali e le tv imperversavano le polemiche legate alla social card. A fine 2008, Tremonti aveva annunciato che i richiedenti sarebbero stati un milione e trecentomila, destinatari di quaranta euro mensili “per il sostegno della spesa alimentare, sanitaria e il pagamento delle bollette della luce e del gas”, per un costo complessivo dell’operazione pari a 450 milioni di euro. Allo stato attuale, però, le richieste accolte risultano soltanto 627.000 e i reali beneficiari della card appena 450.000. Secondo i sindacati, la responsabilità va imputata a “requisiti troppo stretti e procedure farraginose”. I problemi iniziali hanno riguardato la scarsità dei negozi convenzionati e il ritardo nelle ricariche. Inoltre, il credito viene sospeso ogni qualvolta un pensionato non rinnovi il certificato Isee, che ha scadenza annuale.
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