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Il nuovo registro europeo delle sostanze inquinanti

Di 03/01/2010Marzo 15th, 2023One Comment

inquinamento_cinese_carbone_cinese_inquinamento_atmosferico_cina_carbone_cina_1La Commissione europea e l’Agenzia europea dell’ambiente hanno messo a punto un nuovo registro integrato delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti (E-Prtr). Attraverso questo servizio sarà ora possibile reperire informazioni sulle emissioni di sostanze inquinanti nell’aria, nell’acqua e nel suolo rilasciate da complessi industriali di tutti i 27 paesi dell’Unione Europea.

I dati annuali che vi figurano – riferiti per il momento al 2007 – riguardano 91 sostanze, tra le quali ossidi di azoto e ossidi di zolfo, e oltre 24 mila complessi operanti in 65 attività economiche. Oltre a queste, sono disponibili anche notizie sulla quantità e sul tipo di rifiuti trasferiti negli impianti preposti al loro trattamento, sia all’interno che al di fuori di ciascun paese. Il registro informa, inoltre, sulla quantità di acque reflue e fornisce i primi dati sulle sostanze inquinanti rilasciate nell’acqua da fonti diffuse, come le perdite di azoto e fosforo in agricoltura.

Sul sito prtr.ec.europa.eu, attraverso il quale è possibile consultare il registro, un potente motore di ricerca consente ai visitatori di impostare la ricerca in base ad uno o più criteri e di avvalersi di una carta geografica. È possibile, ad esempio, ottenere informazioni sulla quantità di rifiuti pericolosi e non pericolosi trasferiti in un dato paese (ricerca in base ai rifiuti), oppure sulle emissioni rilasciate da un determinato sito industriale, interrogando il registro in base al nome o alla località (ricerca per impianto).

Il registro E-PRTR rivela, ad esempio, che in Europa:

– spesso pochi impianti contribuiscono in ampia misura al totale delle sostanze inquinanti emesse: è il caso di cinque grandi impianti di combustione, che insieme sono stati responsabili di oltre il 20 % degli ossidi di zolfo emessi nell’aria nel 2007 e indicati nel registro E-PRTR. Gli ossidi di zolfo concorrono sia all’acidificazione dell’ambiente che alla formazione di particolato nocivo;

– oltre 54 milioni di tonnellate di rifiuti pericolosi sono stati trasferiti da complessi industriali presenti nel registro. La maggior parte dei rifiuti sono raccolti e smaltiti all’interno del paese che li ha prodotti e solo una piccola porzione (circa il 6 %) è trasferita oltre frontiera.

Per quanto riguarda l’Italia, in  particolare, qui si possono trovare 239 complessi industriali che producono gas serra, dei quali 123 nello specifico CO2 per oltre 117 milioni di tonnellate e 100 che hanno emesso oltre 3 milioni di tonnellate di metano nell’aria. Nel settore energetico i 71 complessi industriali “mappati” dal registro hanno rilasciato nell’aria oltre 98 milioni di tonnellate di CO2 nel 2007.

Il contesto in cui si sviluppa il progetto è quello che fa riferimento alla convenzione della Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite sull’accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l’accesso alla giustizia in materia ambientale (la cosiddetta “convenzione di Århus”), che riconosce al pubblico il diritto di accedere alle informazioni sull’ambiente. Nel 2003 le parti della convenzione di Århus hanno adottato il protocollo sui registri delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti (PRTR), entrato in vigore l’8 ottobre 2009. La Comunità europea l’ha sottoscritto ed ha adottato il regolamento (CE) n. 166/2006 per la sua attuazione. Il regolamento definisce i livelli minimi di attività e di inquinamento oltre i quali i complessi industriali devono fornire informazioni e su questo aspetto è più rigoroso del protocollo PRTR, in quanto prescrive agli Stati membri di trasmettere dati su cinque ulteriori sostanze inquinanti e impone obblighi di comunicazione più stringenti per altre sei.

Il precedente registro europeo sulle sostanze inquinanti (EPER) conteneva informazioni relative a 50 sostanze rilasciate nell’aria e nell’acqua da 12 000 complessi industriali operanti in 56 attività economiche in 26 paesi (UE-25 e Norvegia). I paesi erano tenuti ad alimentare l’EPER solo ogni tre anni e i dati in esso contenuti si riferivano unicamente a due anni, il 2001 e il 2004.

I dati del nuovo registro saranno aggiornati a partire dal 2010 ogni anno ad aprile e comprenderanno oltre alle informazioni relative ai 27 stati membri dell’Unione Europea, anche quelle di Islanda, Liechtenstein e Norvegia.

Maggiori informazioni sono disponibili sul già citato sito del registro prtr.ec.europa.eu e presso l’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) – www.eea.europa.eu

One Comment

  • Anonimo ha detto:

    datemi le sostanze inquinanti come CO2, CFC….quelle non mi servono, perfavore!!!!