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Pensate che i brand del food & beverage che forniscono sui loro imballi consigli utili in termini di salute e nutrizione diano valore aggiunto o siano invasivi? In risposta alle recenti tendenze verso una vita più sana, così come in risposta alle nuove normative per contrastare obesità e malnutrizione – è recente per esempio l’entrata in vigore in Unione Europea delle nuove regole di etichettatura obbligatoria per il cibo pre-confezionato secondo la normativa FIR (Food Information to Consumers Regulation) – da alcuni anni fattori di impatto preponderanti, le aziende del settore sempre più anticipano l’azione regolatoria del packaging e virano verso prodotti food&beverage “più salutari” inserendo anche nel packaging consigli e raccomandazioni su come consumare al meglio e in maniera più avveduta i loro prodotti in vendita.
Il packaging per alimenti e bevande è un segmento ad alto tasso di crescita. Una recente stima di Smithers Pira prevede che, per il solo comparto ristorazione, il packaging raggiungerà i 40 miliardi di dollari di fatturato, equivalente a 2.040 miliardi di confezioni alla fine di quest’anno. Il settore dell’imballaggio per il food & beverage è anche tra quelli che più hanno innovato e si sono evoluti negli ultimi anni, proprio grazie a provvedimenti presi dai produttori per rispondere in maniera adeguata ai cambiamenti normativi e alle pressioni dei consumatori. L’etichettatura, in particolare, se fornita in maniera efficiente, consente di tracciare il contenuto dei prodotti e di fornire le rassicurazioni necessarie sul prodotto contenuto nell’imballaggio.
Mentre alcuni consumatori possono trovare questa pratica di indicazioni di nutrizione negli imballi invadente e inutile, fornire una “guida alimentare” è in realtà una scelta intelligente di branding per le aziende food&beverage. Il pubblico è costantemente ‘bombardato’ da notizie circa l’aumento di obesità, livelli sempre più elevati di diabete e altri problemi di salute causati da una cattiva alimentazione. Le etichette “ingannevoli” dei prodotti alimentari sono spesso additate come una delle principali cause, così riportando chiaramente il valore nutrizionale dei propri cibi o delle proprie bevande anche laddove non sia richiesto per legge, è un modo smart di perseguire soluzioni positive al problema. Il packaging stesso, con le immagini “lussureggianti” di porzioni di cibo accattivanti riportate sulle confezioni dei cibi, può spingere i consumatori a sovrastimare le porzioni corrette e a eccedere nell’apporto calorico quotidiano. Gli esperti mettono in guardia: questo tipo di presentazione del prodotto può indurre il consumatore a mangiare molto di più e a ritenere “normali” delle porzioni che in realtà non lo sono affatto.
I consumatori però stanno diventando sempre più attenti alla nutrizione e al suo impatto sulla salute e cercano nel packaging, in maniera crescente, informazioni circa l’apporto calorico e/o altre informazioni nutrizionali prima di acquistare alimenti o bevande, a volte spingendo gli esercenti all’approvvigionamento di alternative più sane in-store. Anche se può sembrare contro-intuitivo, le aziende che agiscono in anticipo sul valore nutrizionale dei loro prodotti rafforzano la valorizzazione del proprio marchio e posizionano se stessi quali marchi ambasciatori proattivi della salute dei consumatori. E mentre la verità è che il cibo spazzatura non scomparirà dagli scaffali dei negozi così presto, già l’etichettare i prodotti alimentari “junk” come destinati a un consumo occasionale crea responsabilità condivisa: fornisce educazione alimentare dando ai consumatori l’opportunità di compiere le proprie scelte in libertà ma ben informati. Alcuni dei marchi più noti sugli scaffali dei negozi di alimentari hanno già colto questa tendenza. Alcuni esempi comprendono Kraft, che ha annunciato la rimozione di coloranti artificiali dalla sua miscela super-popolare per maccheroni e formaggio; Coca-Cola, che ha lanciato una nuova linea di soda, Coca-Cola Life, con la stevia al posto dello zucchero, come una versione di Coca-Cola più naturale e a basso contenuto calorico; e Campbell, che ha annunciato la riduzione del numero di ingredienti nelle sue zuppe, a cominciare dalla classica con noodle e pollo in vendita stabile negli Stati Uniti fin dalla sua concezione nel 1934.
Sebbene i consigli dietetici siano una mossa intelligente per i marchi alimentari, ci sono almeno due potenziali insidie che i brand dovrebbero tenere a mente.
In primo luogo, il prezzo è ancora un fattore critico per il branding di prodotti alimentari. Tuttavia, per esempio, mantenere le dimensioni di imballo inserendo linee-guida sulle porzioni consigliate od offrire porzioni più piccole e preconfezionate a un prezzo inferiore sono iniziative che possono rassicurare i consumatori sull’impegno del brand per la loro salute mentre l’operatore di mercato può preservare i prezzi. In secondo luogo, l’offerta di opzioni è sempre chiave. I marchi che forniscono indicazioni nutrizionali dovrebbero considerare di offrire una gamma di linee di prodotto alternative più sane. In questo modo possono mantenere il loro marchio intatto, mantenendo i clienti fedeli, maturando inoltre un nuovo seguito da parte dei consumatori che vogliono opzioni più sane da un brand che conoscono e amano.

Asia Pulp & Paper ha da tempo intercettato queste esigenze e continua a sviluppare soluzioni di imballaggio progettate specificamente per soddisfare le esigenze dell’industria alimentare. Una gamma di prodotti che eccelle in questa direzione è Foopak che abbraccia una vasta gamma di carte e cartoni oleati, contenitori per cupcake, pasticceria e panetteria, così come scatole di cartone termosaldabili, pieghevoli e da asporto.
I prodotti della linea Foopak sono di alta qualità e a prova di oli e grasso, quindi sono perfetti per i prodotti precotti e/o refrigerati. Uno dei suoi più importanti contributi per l’industria alimentare è la resistenza alle alte temperature senza il rischio di reazioni chimiche che potrebbero cambiare la composizione o le caratteristiche del cibo confezionato, nel rispetto delle normative vigenti dell’Unione Europea in materia per garantire la sicurezza del consumatore. Inoltre, Foopak è un packaging che consente una stampa perfetta adattandosi alle esigenze di ogni produttore. Inoltre, è adatto per la termosaldatura, proteggendo la freschezza e la qualità del prodotto, così come il suo sapore e le qualità originarie. Foopak è conforme a tutte le attuali disposizioni di legge nel settore alimentare, come ISEGA, FDA, ISO 9001 e ISO 14001, tra gli altri, oltre a essere una gamma interamente conforme ai dettami “halal” certificata secondo lo standard Indonesiano HAS 23000.

(Contributo a cura di Laura Barreiro, Sustainability and Stakeholders Engagement Manager, Europe – ‎Asia Pulp & Paper Group (APP))