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Iniziamo quest’oggi un ciclo di interventi dove cediamo la parola agli imprenditori, che in prima persona avranno voglia di raccontare la propria avventura imprenditoriale, dalla scintilla dell’idea all’approdo al mercato, passato per le tempeste della burocrazia, dei finanziamenti, dei progetti. Avventure entusiasmanti, dolci e amare al contempo, percorsi accidentati condotti col miraggio di un traguardo in mente che nessun altro può vedere a parte te. Fino a giungere all’affermazione economica, che rende l’uomo finalmente imprenditore di successo.

La parola dunque ad Alessandro Pascolini, giovanissimo imprenditore piemontese con una grande passione per la cosmesi. Una passione velocemente trasformata in impresa con la creazione della Lullibly Cosmetics.

13494795_927680150688295_3713620070859809067_n Sono nato in una piccola città della provincia di Cuneo. Fin da piccolo sapevo che avrei fatto “da grande” un lavoro diverso dal classico lavoro nel quale ti devi seguire ordini, nel quale la creatività viene sopita.
Dopo un periodo difficile (per via del bullismo) trascorso nella scuola media sono passato a studiare in una scuola professionale d’acconciatori. Fin dal primo anno la passione non era solo per il capello, ma era per la cosmesi, per tutto il mondo che c’è dietro al comune salone d’acconciatura o dietro al comune centro estetico. Ho sempre avuto una forte passione per la chimica e mi ricorderò sempre la prima esperienza fatta fuori dalla scuola d’acconciatura. Essendo quella una scuola professionale non erano previste le comuni gite in giro per l’Italia bensì giornate in luoghi appartenenti al settore dell’estetica e dell’acconciatura.

La “chiamata”…

La prima esperienza fatta è stata quella che ha cambiato la mia vita professionale: visitammo il laboratorio di una casa cosmetica di prodotti per acconciatori. Mentre tutti visitavano lo stabilimento con una certa tranquillità, io sentivo dentro un’energia pazzesca, la stessa che sento ancora adesso ogni volta che entro in uno dei laboratori nei quali creo i miei prodotti. Terminata la giornata continuavo a pensare a quanto potesse essere bello lavorare in un posto simile, a quanto potesse essere bello avere un prodotto con il proprio nome sopra, ma ancora non pensavo di poterlo fare come lavoro per via degli studi scelti. Non sapevo neanche come, o meglio dove, informarmi… in fondo avevo solamente 15 anni!
In tre anni di studi la passione per il mondo della bellezza continuava a crescere, così come la passione per la chimica e la passione per la gestione di un attività. Nel 2014 trovo per caso online un articolo sulla cosmetica naturale e sul perché non utilizzare più determinati componenti onnipresenti in tutta la cosmetica professionale e non. Da quel momento scatta qualcosa in me che mi fa cambiare punto di vista su tutte le mie precedenti convinzioni. All’improvviso la maschera classica utilizzata non era più di qualità per via del componente X, lo shampoo utilizzato non era più di qualità per via del componente Y e così via. Fino ad allora, la mia linea di cosmetici continuava tuttavia ad essere un miraggio lontano.
Non potrò mai ringraziare abbastanza la mia prima titolare, proprietaria del negozio nel quale ho fatto entrambi gli stage scolastici, per avermi convinto a seguire i miei sogni. Passo dopo passo, articolo dopo articolo scopro che in alcuni siti web è possibile reperire materie prime per auto-produrre i propri cosmetici, decido quindi di iniziare con l’acquistare qualche libro e studiare, per poi passare alla pratica.
Certo che le formule fatte allora non hanno la qualità di quelle di adesso, soprattutto perché non si possono trovare tutte le materie prime, ma solamente le materie prime base, ma devo ammettere che alcune di loro non erano niente male infatti alcune – seppur riviste – saranno presenti in una linea che uscirà in un futuro mi auguro non troppo lontano. Il primo cosmetico (se così si può chiamare) era un intruglio formato da materie prime non compatibili, oli vegetali, antiossidanti,condizionanti ed addensanti che non legavano per nulla tra loro. Il secondo è stato invece una maschera per capelli e piano piano sono arrivato a formulare tutti i tipi di cosmetici.

Voglia di fare

Verso settembre del 2014 inizio a lavorare come acconciatore in uno dei saloni più apprezzati della mia città natale, Saluzzo, nel frattempo continuo a studiare chimica e a fare pratica.
Mentre lavoravo sentivo che qualcosa mancava. Complice il fatto che dovetti lasciare il vecchio posto di lavoro che tanto mi piaceva, per impossibilità a livello di costi di assunzione, complice il fatto che sapevo che non volevo rimanere un mero esecutore di iniziative altrui per tutta la vita, decisi dopo soli quattro mesi di licenziarmi ed iniziare a lavorare più seriamente al mio progetto.
Come prima cosa iniziai a ricercare il modo di poter fare il lavoro dei miei sogni senza un titolo di studio adatto, e fortunatamente la risposta fu positiva. Iniziai successivamente a pensare a quale prodotto far uscire per primo, a quale nome dare all’attività, a come fare e dove venderla. Dopo poco tempo tutte le risposte c’erano, era solo più sufficiente contattare i laboratori per iniziare a sistemare le formule e poi testare i cosmetici, avere dei costi indicativi e poi trovare i fondi necessari per avviare il tutto.
Iniziava adesso la parte più avvilente del progetto! Come sappiamo, in Italia (come penso nel resto del mondo) avviare un impresa ed ottenere del credito, quando in realtà non hai alcuna garanzia, è molto difficile! Fissai il primo appuntamento con la prima banca dopo aver preparato un breve business plan: erano circa 5-6 pagine nel quale raccontavo a grandi linee perché dovevano finanziarmi.
Ricordo perfettamente quel giorno. Erano le dieci del mattino, e come al solito ero in ritardo (forse per quello non mi hanno finanziato?!), entrai nell’ufficio del direttore e gli consegnai il business plan. Subito sembrava tutto fattibile senza grossi problemi, fino a che in pochi minuti e con una sola parola composta da due lettere, tutte le mie speranze crollarono. Mi fece infatti la fatidica domanda: “Ha garanzie?” – “No…” – “Mi spiace, non posso fare niente fino a che non mi trova un garante oppure i tre quarti della somma richiesta in contante da bloccare su un conto corrente”.
Avevo solo 18 anni, non avevo dimestichezza con il trattare con i direttori di banca, non sapevo minimamente cosa fosse un consorzio, cosa significasse un termine e cosa volesse dire l’altro. Mi fermai alcuni secondi a pensare che fare e gli dissi che mi sarei fatto sentire io. In pochi giorni ricevetti diverse proposte. Qualcuno per una semplice garanzia di un importo oltretutto molto piccolo, mi richiese il 25% dell’azienda lasciando a me tutti costi, ma sono giovane, non stupido! Altri avrebbero invece voluto aiutarmi ma non potevano. Arrivai finalmente a una persona a me molto vicina che mi disse che mi avrebbe fatto da garante. Ero finalmente felice e potevo già toccare con mano il mio progetto, i miei cosmetici stavano per nascere! Mi incontrai con questa persona per spiegare il tutto e dopo un mese di tempo speso per organizzare il tutto, più una serata passata a parlare del mio progetto e di come avrei pagato e venduto la merce, mi disse che non poteva più farmi questo grande favore.
Decisi quindi di continuare la collaborazione con il servizio messo gratuitamente dal centro di collocamento e di sviluppare più a fondo il business plan. Iniziarono a parlarmi di costi, di ricavi, di spese e tutto un po’. Dopo due mesi di lavoro mi dissero che ahimè non erano disponibili fondi per un’azienda come la mia. Chiesi allora il perché, che azienda fossi, di descrivere il mio progetto a parole loro e mi dissero: “La tua è un’azienda giovane ed in parte innovativa la quale venderà cosmetici naturali, un prodotto molto apprezzato al momento. Sei un’azienda che potrà fare questo, quello e quell’altro”, insomma avevo tutte le carte in regola per essere finanziato, ma i fondi erano terminati.
In quel periodo ero veramente triste, non sapevo cosa avrei dovuto fare. Avevo lasciato il lavoro e inoltre avevo diversi prodotti in test, con le relative alte spese di gestione. Ero veramente preoccupato e mi sentivo in balia degli eventi. Pochi giorni dopo venni a sapere che quel fondo che mi avevano detto essere terminato, era stato pochi giorni dopo affidato ad un’azienda di elicicoltura…

Chi fa da sè…

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Alessandro Pascolini con alcuni prodotti della propria azienda

Scelsi quindi, di fare tutto da solo. Contattai un consulente finanziario, il quale già dal primo incontro mi diede molta speranza. Iniziammo a lavorare nuovamente sul business plan e insieme ne creammo uno di circa 70 pagine. In autonomia lavorai alle ricerche di mercato per capire a chi poteva interessare un prodotto come il mio e finalmente il 21 gennaio 2016 fissammo un incontro in banca, o meglio con LA banca. Logicamente l’incontro poteva avvenire solo se ero in possesso di partita Iva, di conseguenza feci anche questo passo.
Già dal primo incontro la responsabile di questa tipologia di clienti mi sembrava molto professionale e “dentro” al progetto. Nel giro di qualche tempo (per via di una proposta troppo ambiziosa tardammo di tre mesi) a maggio mi arrivò la chiamata che tanto aspettavo: “Alessandro, non ci crederai, ma il fido è attivo! Puoi iniziare!”
In sole tre settimane (esattamente ventuno giorni) creai l’azienda fisicamente. In meno di un mese e mezzo aprii lo shop online e iniziai a vendere in centri estetici! Ad oggi sto valutando l’ipotesi di inserire una persona e creare una società in modo da poter ingrandire l’azienda e offrire molti più servizi! Inoltre sono sempre alla ricerca di venditori per ampliare la rete di vendita.
La parte innovativa di questo progetto sono stati ovviamente i prodotti, i quali vantano processi produttivi eccellenti, addirittura sopra le norme richieste, in quanto ho scelto di produrre in classe farmaceutica 10000 (standard veramente sopra la media), inoltre i miei cosmetici skin care contengono 1ppm di nickel (in media un cosmetico naturale ne contiene tra i 10 ed i 15 ppm, la soglia per gli allergici è consigliata tra 1ppm e 4ppm). Oltre alle specificità della formula, sono state scelte confezioni italiane, etichette stampate in Italia e supporti alla vendita made in Italy. Tutto questo tenendo un prezzo veramente competitivo, dato che tutti i prodotti non superano i €19,90!
Logicamente la linea è stata sviluppata con i migliori esperti del settore, di conseguenza tutti i prodotti sono sicuri!

I miei consigli

Cosa potrei quindi consigliare a chi (come me, meno di un anno fa) sta cercando con tutte le sue forze di avviare un attività senza aiuti dagli enti pubblici? Crederci, innanzitutto.
Poi di trovare un team di lavoro ottimo, cercando di avere un buon rapporto con tutte le persone che ti lavorano accanto e infine un grande consiglio: attenzione ai tassi offerti per i finanziamenti! Trova un consulente finanziario che possa aiutarti, non sottovalutare queste figure! Incontrati con diversi di loro se non sai chi incontrare e scegli la persona che più preferisci! Cerca una banca la quale ti offre buoni servizi a prezzi convenienti! Io ho avuto occasione di trovarne una molto aperta agli imprenditori, specialmente a quelli giovani, con ottimi tassi e spese minime.
Fatti questi grandi passi, poco ti dividerà dal tuo sogno! Ricorda, nessun obbiettivo viene raggiunto da una strada dritta e semplice, ma incontrerai difficoltà, problemi, imprevisti, sbaglierai e magari non te ne accorgerai subito… ma penso che tutto serva a costruire la persona che saremmo e sopratutto raggiungere un obbiettivo per il quale hai lavorato ore ed ore, nel quale hai investito tanto è sicuramente più soddisfacente che realizzare un obbiettivo in pochi mesi!

Ringraziamenti proprio per tutti

E a questo punto vorrei avere l’occasione di fare qualche ringraziamento personale e sentito. Innanzitutto all’UBI banca di Saluzzo, in particolare a Paola per avermi aiutato e seguito.
Un grande grazie anche a Mario, il mio consulente finanziario, senza il quale non avrei potuto avviare niente. Grazie anche a Nenella per avermi sempre detto di credere nei propri sogni e di avermi “insegnato” a guardare il lato positivo delle cose. Grazie (logicamente) alla mia famiglia, mia mamma e suo marito, alla mia cara nonna, mio fratello e mia cognata per il supporto morale che mi hanno dato e che mi danno.
Un ringraziamento lo vorrei fare alla mia vecchia scuola per avermi portato in quel meraviglioso laboratorio e avermi fatto scoprire questo fantastico mondo; un grazie di cuore a Elide, la mia insegnante d’acconciatura, che nonostante gli alti e bassi che abbiamo avuto, ha saputo rendere quei tre anni di scuola memorabili.
Grazie infine anche (o forse sopratutto) a chi non mi ha aiutato, a chi mi ha sempre detto che non avrei ottenuto niente, grazie a chi prima mi aveva offerto l’aiuto ed ora è sparito: grazie veramente, senza di voi non mi sarei impegnato così tanto!

 

Se anche tu vuoi raccontare la tua storia imprenditoriale, contatta Imprenditori all’indirizzo email: info@imprenditori.it

One Comment

  • Luke ha detto:

    Storia fantastica, i prodotti sono ancora meglio! Gli ho provati dopo aver letto l’articolo e devo dire che non mi aspettavo così tanto! Complimenti!