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Lady_LovibondIl 15 novembre 1872 la nave Dei Gratia, condotta dal comandante David Morehouse salpò da Hoboken, nel New Jersey alla volta di Gibilterra. Né Morehouse né il suo equipaggio avrebbero immaginato di trovarsi, dopo meno di un mese di navigazione, di fronte a una vera e propria nave fantasma.

Il 4 dicembre, la Dei Gratia avvistò un’imbarcazione che navigava in modo anomalo e con uno strano set di vele. Insospettito da questi segnali, il capitano fece avvicinare il suo brigantino alla nave solo per scoprire che essa viaggiava perfettamente integra ma completamente deserta. Il mezzo era misteriosamente privo dell’equipaggio ma non presentava alcun segno di un frettoloso abbandono ed era stato in grado di viaggiare, stando all’ultima annotazione di bordo, per ben dieci giorni senza affondare.

Il nome di quella inquietante nave è ormai diventato sinonimo di misteri marittimi: si tratta della Mary Celeste, brigantino salpato da New York il 20 ottobre di quell’anno sotto la guida del suo proprietario, Benjamin Briggs. Cosa abbia spinto l’equipaggio, che comprendeva anche la moglie e la figlia di appena due anni di Briggs, a lasciare la nave è ancora oggi un enigma, tanto che alcune ipotesi logiche, come improvvisi eventi meteorologici, hanno spesso lasciato spazio a racconti e leggende.

Il più famoso di questi è di Arthur Conan Doyle e si intitola “J. Habakuk Jephson’s Statement”, una storia breve che contribuì enormemente a popolarizzare il mistero della Mary Celeste e a lanciare la carriera del futuro autore di Sherlock Holmes.