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immergasChe siano grandi o piccole tutti i giorni in un ’impresa si devono fare delle scelte . Abbiamo chiesto a diversi imprenditori imprenditori di raccontarci momenti critici nella loro attività e le alternati ve che hanno considerato per superarlo. Abbiamo poi sottoposto le loro storie a consulenti che ci hanno offerto la loro analisi. A voi proponiamo di provare a metter vi nei panni dei protagonisti e fare la vostra scelta. Senza paura di sbagliare.

Azienda: Immergas
Chi: Eugenio Imbergamo
Sede: Brescello (RE)
Fatturato: 200 milioni di euro

 

 

QUALITÀ A OGNI COSTO
Una multinazionale come Immergas ha un processo industriale articolato e complesso che va dalla ricerca e sviluppo all’assistenza post vendita, passando per industrializzazione, approvvigionamenti e produzione. «L’ideale sarebbe l’assenza totale di errori e difetti lungo tutto il processo. Ma quanto ci allontaniamo da questo ideale? Quanto costa e dove nasce la non-qualità?». A queste domande ha cercato una risposta Eugenio Imbergamo, responsabile del controllo di gestione per l’azienda.

SOLUZIONI
1. Misuro i costi derivanti da errori di produzione
2.Acquisto un software per misurare la non-qualità
3.Individuo gli standard di qualità e quantifico le cause delle inefficienze

ANALISI
«Nel controllo di gestione non conta solo la precisione dei dati, ma soprattutto la possibilità di estrapolare da una miriade di numeri gli indicatori che portino a migliorare il processo produttivo. Misurando i costi degli errori di produzione si può acquisire una quantità importante di dati da cui partire, ma il rischio è quello di impiegare molto tempo per concentrarsi solo su uno degli aspetti da considerare: anche se spesso è nella fase di produzione che emergono le inefficienze di un prodotto, il problema potrebbe essere anche stato causato da altre funzioni aziendali, dal controllo qualità alla gestione del personale. Un esempio concreto: se gli operai hanno difficoltà a trasportare un prodotto di diverse tonnellate, il problema non è nella scarsa efficienza del personale, ma nell’errore in fase di progettazione. Concentrarsi solo sulla fase di produzione, dunque, potrebbe non eliminare completamente l’inefficienza. L’impresa potrebbe anche impiegare un software per il controllo della qualità, in modo da estendere il monitoraggio a tutte le funzioni aziendali in maniera veloce e automatizzata; di nuovo, però, il rischio è quello di individuare gli elementi critici del processo solamente in fase di produzione, senza capire a fondo cosa li abbia generati. Una terza soluzione è quella di partire da una definizione chiara degli obiettivi di piena efficienza da raggiungere, e solo a quel punto andare a individuare i costi della non-qualità nei vari settori dell’impresa. Partire dagli obiettivi permette di raccogliere e analizzare dati che riconducano alla funzione aziendale dove si è generato il problema. Per creare un simile modello di controllo di gestione, però, è necessario molto tempo, e l’azienda deve saper creare una rete di collaborazione efficace tra tutti i suoi settori».

Alessandro Garlassi,
consulente controllo di gestione