Dove non osa neanche Google
NOME_ Trail me up
DOVE_ Fusignano (RA)
SETTORE_ mappe virtuali
A condurci dove neppure Google è riuscito ad arrivare ci hanno pensato gli esploratori di Trail me up. La startup ravennate, che vive sulla raccolta fondi, con il suo portale consente agli utenti di visitare virtualmente aree raggiungibili solo a piedi, come parchi naturali, montagne, villaggi sperduti. I fotografi-mappatori di Trail me up, reclutati sul web, utilizzano un sistema di acquisizione fotografica a 360° montato su uno zaino in fase di brevettazione. Comodamente seduti in poltrona, si possono così raggiungere il Vermilion Cliffs National Monument o lo Yosemite National Park negli Usa, l’isola della Maddalena o le Tremiti, la valle dell’Omo in Etiopia. L’idea è di Fabio Zafagnini geologo e ricercatore del Cnr di Bologna.
Non pensare alle conseguenze
NOME_ Milkyway
DOVE_ Marano sul Panaro (MO)
SETTORE_ sport estremi
L’importante è «non pensare troppo alle conseguenze». Ecco come Jacopo Vigna e Andrea Manieri, due giovani ingegneri con la passione per il biketrial (versione a pedali della disciplina motociclistica in cui si superano ostacoli senza mettere i piedi a terra), hanno deciso di mettersi in gioco. Nel 2011, a Marano sul Panaro, fanno nascere MilkyWay grazie al sostegno di Pietro Vandelli, affermato imprenditore modenese. Jacopo e Andrea puntano a una nicchia di mercato: si rendono conto che in Italia manca un punto di riferimento per componenti di alta qualità per il biketrial, e arrivano a individuare bisogni per gli appassionati di sport estremi in genere (wakeboard, windsurf, kitesurf…), che soddisfano con i loro prodotti. Le competenze ingegneristiche del comparto meccanico modenese si trasferiscono in un settore del tutto nuovo per l’Italia.
Non si sente, ma c’è
NOME_ Rsens
DOVE_ Modena
SETTORE_ prevenzione del rischio
L’opportunità per Luca Bidinelli, presidente di RSens, è stata quella di investire nello sviluppo, nella produzione e commercializzazione di dispositivi per la rivelazione del gas radioattivo radon. Il radon è un gas naturale che fuoriesce dal terreno o dai materiali da costruzione ed è stato riconosciuto dall’Organizzazione mondiale della sanità come secondo fattore di rischio per l’insorgenza del tumore al polmone. È un gas inodore, incolore e insapore, totalmente invisibile. Rsens, primo spin-off congiunto delle Università di Modena e Reggio Emilia e di Trento, si rivolge agli enti, alle imprese a rischio, ai professionisti del settore edile e ai cittadini che vogliono tutelare la propria salute utilizzando dispositivi semplici ed economici.
L’anello mancante
NOME_ Makeitalia
DOVE_ Castelfranco Emilia (Mo)
SETTORE_ supply chain
Lasciare il certo per l’incerto è difficile, soprattutto se di mezzo c’è la crisi economica. Eppure tre ingegneri (Francesco Tonolo, Marcello Carretta e Roberto Ferrari) con importanti esperienze manageriali si sono messi in gioco proprio nel 2008 facendo nascere, a Castelfranco Emilia, Makeitalia, l’unica società a livello nazionale che ha come core business la gestione della catena di fornitura delle aziende – Supply Chain Management – dagli acquisti alla logistica, all’organizzazione della produzione. Una soluzione per le imprese che vogliono recuperare efficienza e produttività. Makeitalia si è presentata con un’offerta inedita sul mercato: la partecipazione al rischio delle imprese che hanno bisogno di ottimizzare la catena delle forniture. Il risparmio ottenuto con i nuovi sistemi di gestione delle forniture proposti si divide, esattamente come si fa con un socio. E questa idea ha già dato molte soddisfazioni, sia a Makeitalia sia ai suoi clienti.
Occhi per il futuro
NOME_ Raleri
DOVE_ Bologna
SETTORE_ lenti
Imparare a scommettere su una propria idea. è questa, secondo Francesco Rambaldi, la chiave vincente per fare impresa. E lui lo ha fatto. Nel 2008 ha fondato il marchio Raleri, specializzandosi nello sviluppo, nella produzione e commercializzazione sul mercato motociclistico e automotive di accessori (occhiali e inserti per visiere) con tecnologie fotocromatiche e anticondensa di nuova generazione. Parliamo di lenti speciali, come quelle a cristalli liquidi alimentati con celle solari che si adattano a diverse condizioni di luminosità e sopportano stress termici, di cui Raleri ha il brevetto internazionale. Grazie a queste lenti si migliorano le condizioni di sicurezza alla guida e al lavoro in situazioni di semenax or volume luminosità variabile. La sorpresa più grande? Trovarsi di fronte a un ordine che arriva dalla Cina.
Legno liquido e altri incanti
NOME_ T°Red
DOVE_ Piacenza
SETTORE_ design
Ricerca in campo tecnologico ed energetico, progettazione architettonica di nuovi elementi urbani e design si uniscono nel progetto di T°Red. L’azienda di Piacenza, guidata da Romolo Stanco, offre grande suggestione con prodotti come Greenlantern, una lampada-vaso in legno liquido, il primo oggetto al mondo realizzato con questo materiale organico. Il legno liquido è un biopolimero sottoprodotto dei processi di lavorazione del legno. C’è anche V/a.g.r.a., lampada animata realizzata con metalli a memoria di forma. Una volta accesa, come per magia, la lampada si anima e rimane stabile, poi, a luce spenta, lentamente si lascia cadere. T°Red pensa anche allo sviluppo sostenibile e propone E-QBO, architettura modulare e off-grid che accumula energia autonomamente e la restituisce per ogni tipo di utilizzo (hub di ricarica, hotspot wifi, lounge bar, showroom, infopoint…).
Il topo delle password
NOME_ Laura Sapiens
DOVE_ Luzzara (RE)
SETTORE_ Tecnologia informatica
Un’idea talmente accattivante da aver conquistato rapidamente il finanziamento su Kickstarter e il mercato internazionale: uno smartmouse capace di gestire l’identità digitale ovunque ci si trovi. Laura Sapiens, fondata dagli ingegneri Matteo Modè, Matteo Fornacciari, Stefano Garusi, Stefano Ghidoni e Stefano Salati, ha creato Ego!, il primo sistema personale e integrato per gestire la relazione con i computer. Se sono troppe le password da ricordare, i profili da gestire, i dispositivi da maneggiare ecco un mouse rivoluzionario che semplifica le cose. Lo smartmouse si connette agli schermi scattando una fotografia. A quel punto si apre un collegamento fra il disco fisso del mouse e il nostro spazio cloud in cui le informazioni sono salvate.
In principio fu Taiwan
NOME_ Be.Tube
DOVE_ Cesena
SETTORE_ tubi bimetallici
Davanti al primo ordine arrivato da Taiwan fu il panico, come ricorda Raffaele Caminati, fondatore di Be.Tube. Nata nel luglio 2010, Be.Tube raccoglie e traduce in impresa l’esperienza professionale di tre ingegneri meccanici, titolari di un metodo innovativo per la produzione di tubi bimetallici destinati agli scambiatori di calore che si impiegano nelle centrali per il trattamento di fluidi corrosivi e per la generazione d’energia. Questo metodo – brevettato in Italia (2008), esteso a livello internazionale (2009) e depositato in Europa, Usa e India (2010) – consente risparmio di tempo, costi energetici e materia prima e interessa vari settori. Nel mercato internazionale, esistono solo sette società in grado di produrre tubi bimetallici, di cui soltanto tre occupano la stessa nicchia di mercato di Be.Tube.
La ricerca scende in campo
NOME_ Horta
DOVE_ Piacenza
SETTORE_ agronomia
Dicevamo della capacità di trasferire tecnologia in settori tradizionali. Un esempio è Horta, spin-off dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che nasce come società di servizi nel campo delle produzioni vegetali, nel 2008, a Piacenza. L’azienda offre soluzioni con lo scopo di sviluppare maggiore competitività e sostenibilità delle imprese agricole e agro-alimentari. Forte di un’esperienza pluriennale nel campo della ricerca in epidemiologia vegetale e dell’applicazione di tecniche agronomiche, Horta lavora per la sostenibilità ambientale ed economica dell’attività agricola. Un’interfaccia web consente, su abbonamento, di utilizzare i modelli di simulazione dello sviluppo dei parassiti o delle malattie fungine, oltre a numerosi altri software di supporto decisionale che accompagnano l’agricoltore dalla semina alla raccolta.
Serve un esoscheletro?
NOME_ Robotic Fitness Machines
DOVE_ Imola (BO)
SETTORE_ meccanica e materiali
Ci voleva un’idea di un laureando in ingegneria nucleare con la passione per la meccanica e lo sport per creare un macchinario in grado guidare i movimenti umani e allenare una volta indossato. Fyborg, di Stefano Berardo, è una sorta di esoscheletro da indossare dedicato agli arti superiori, uno strumento che permette all’utente di cimentarsi con dinamiche di movimento innovative. Fyborg, pensato per i centri fitness e centri di riabilitazione senza piscina, è dotato di una resistenza paragonabile a quella opposta dall’acqua quando si è completamente immersi in una vasca. Il macchinario consente di regolare la densità del fluido simulato, incrementandone o attenuandone la consistenza fino a raggiungere, appunto, quella dell’acqua.