Abbattimento degli scarichi prodotti dai mezzi di trasporto a terra, utilizzo di fonti rinnovabili, riduzione dal 2001 del 5% dei consumi energetici negli edifici a fronte di un aumento delle superfici: l’Aeroporto Marconi di Bologna dà una svolta verde alla propria gestione quotidiana e ottiene l’accreditamento di primo livello al progetto “Airport Carbon Accreditation”.
Si tratta del piano promosso da Aci Europe (l’associazione europea dei gestori aeroportuali), gestito da WSP Environmental – e controllato da un comitato indipendente costituito dalla Commissione europea, da Ecac-European Civil Aviation Conference e da Eurocontrol – messo a punto allo scopo di incentivare le società di gestione a diventare carbon neutral, ossia a pareggiare le emissioni di anidride carbonica nell’ambiente attraverso strumenti e misure per il risparmio e l’efficienza energetica.
Attualmente sono 33 gli aderenti al “club”, tra i quali Francoforte, Parigi Charles de Gaulle, Amsterdam Schipol e i due aeroporti milanesi Malpensa e Linate. Perché sulla base dei dati dell’IPCC-Intergovernmental Panel on Climate Change (il comitato Onu che si occupa dei cambiamenti climatici), il 2% delle emissioni totali di anidride carbonica è ascrivibile all’aviazione civile. E il 5% di queste emissioni è prodotto dagli aeroporti.
In particolare, al Marconi è attivo un impianto fotovoltaico da 80 kW installato sulla tettoia del terminal per una superficie di circa 1.100 mq. A breve la dotazione di energia pulita del terminal bolognese si arricchirà di un impianto di trigenerazione (per la produzione congiunta di energia elettrica, termica e frigorifera) da un MegaWatt, sufficiente a coprire in forma “sostenibile” quasi la metà degli attuali consumi energetici dell’aeroporto.