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the_notwist_superheroes_ghostvillains__stuff_coverArtista_ The Notwist
Album_ Superheroes, Ghostvillains + Stuff
Etichetta_ Alien Transistor
Anno_ 2016
In quante direzioni si può piegare un suono? Quanto lo puoi torcere, allungare, ricomporre? Avere il vuoto davanti a sé, e saperlo immaginare come un campo pieno di possibilità, è un dono raro: solo i più grandi sanno creare canzoni perfettamente compiute, riuscendo ancora a vederle come infinite possibilità di ritmi, timbri e strumenti. I tedeschi Notwist sono tra quanti vi riescono, e il palcoscenico è il loro parco giochi: è qui dove canzoni minuziosamente assemblate in studio vengono ricostruite, dopo essere state abbattute con la stessa gioia di un bambino che distrugge con una manata la torre di mattoncini che gli è costata ore di lavoro.
Superheroes, Ghostvillains + Stuff, registrato dal vivo nello storico teatro Ut Connewitz di Lipsia, ne è testimonianza perfetta. Si prenda un pezzo come Pilot, ad esempio: incontro sublime di malinconia chitarristica e disturbi elettronici, con il passare dei minuti la canzone affonda in un cielo di bassi profondissimi, trascolora in un omaggio alle infinite autostrade raccontate dai Kraftwerk, esplode di house torrenziale e gioiosa, e infine torna al puntothe_notwist_-_foto_2 di partenza, tra il tripudio di spettatori increduli. E il resto del disco non è meno prodigo di sorprese.
Dopo più di venticinque anni di carriera, i Notwist sono arrivati all’ultimo stadio della celebre triade di Arbasino: sono i “venerati maestri” del rock indipendente europeo, quelli di cui si riconosce con rispetto la sopravvivenza mentre si è alla ricerca di novità più eccitanti di cui dibattere. Quelli che ah, hanno fatto un disco nuovo?, e poi si passa ad altro. Che sciocchezza, liquidarli così.